Omicidio Vassallo, la Cassazione ha annullato l'arresto di Cagnazzo, Cioffi e Cipriano: contro di loro non ci sarebbero prove sufficienti
C’è stata proprio in questi giorni una – per ora solo probabile – svolta nelle indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo con la Cassazione che ha disposto la scarcerazione di quelli che ad ora sono gli unici indagati per la morte del sindaco pescatore di Pollica con il rinvio del fascicolo al Tribunale per il Riesame che dovrà decidere se proseguire sulla strada indicata dalla Suprema Corte, oppure se confermare la misura cautelare nei confronti di Fabio Cagnazzo, Giuseppe Cipriano e Lazzaro Cioffi; il tutto mentre in carcere resterà certamente il quarto indagato per l’omicidio Vassallo, ovvero il pentito Romolo Ridosso.
Facendo prima di tutto un passo indietro, è bene ricordare che l’omicidio Vassallo risale al settembre del 2010 mentre l’allora sindaco di Pollica si trovava alla guida della sua auto e venne raggiunto da nove colpi di pistola: da subito la morte sembro di chiara matrice mafiosa, con l’ipotesi – ancora oggi fermamente sostenuta dagli inquirenti – che il sindaco avesse scoperto delle attività illecite condotte al porto; oppure che il suo impegno nella tutela ambientale stesse ostacolando il predominio camorristico sull’area portuale, vista come un importante punto d’accesso per il traffico di droghe.
Omicidio Vassallo, la Cassazione annulla l’arresto di Cagnazzo, Cioffi e Cipriano: cosa succede
Le indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo sono state lunghe e complesse – complice un tentativo di ostruzione da parte dei soggetti interessati a coprire i reali avvenimenti – ma alla fine grazie alle soffiate del pentito Romolo Ridosso gli inquirenti erano riusciti a risalire alle figure degli ex carabinieri (rispettivamente colonnello e brigadiere) Fabio Cagnazzo e Lazzaro Cioffi e dell’imprenditore Giuseppe Cipriano: le indagini sono state chiuse lo scorso febbraio, con i quattro indagati già sottoposti alla misura cautelare in carcere; mentre – quasi ovviamente – i loro legali avevano fatto ricorso ad eccezione di Ridosso.
Alla fine, la Cassazione sembra aver dato ragione agli indagati per l’omicidio Vassallo, denotando che per nessuno di loro ci sarebbero – fuorché le parole del pentito – chiari e concreti indizi sulle loro responsabilità nella morte del sindaco; mentre ora la palla passa nelle mani del Tribunale del Riesame che dovrà rivalutare la misura cautelare dopo la quale si potrà (eventualmente) procedere alla scarcerazione, fermo restando che restano ignoti gli effettivi esecutori dell’omicidio con i quattro ‘solamente’ accusati di aver preso parte all’organizzazione del delitto e di aver depistato le successive indagini.