L’ACCUSA DELL’AMMIRAGLIO DE FELICE CONTRO LE ONG
Dalla crisi in Libia alla potenziale “bolla migranti” pronta ad esplodere nei prossimi mesi estivi: il tema degli arrivi dal Mar Mediterraneo torna a far capolino per l’ennesima estate consecutiva, con l’intervento dell’ammiraglio (di riserva) Nicola De Felice oggi su “La Verità” che svela da vicino le problematiche più attuali dell’emergenza migranti. Era lui comandante della Marina Militare in Sicilia quando il 18 aprile del 2015 avvenne la tragedia più immane nel Mediterraneo degli ultimi 30 anni: più di 700 morti per delle problematiche, purtroppo, mai più risolte.
«Ho fondato un comitato nazionale che ha come obiettivi principali la difesa della sovranità nazionale, la lotta al fenomeno della tratta degli esseri umani anche nei confronti di chi la sostiene indirettamente»: De Felice si dice preoccupato per l’estate in arrivo con i numerosi salvataggi delle Ong per i migranti che cercheranno fortuna verso Malta, Spagna e Italia. «Le navi delle Ong arrivano sotto costa nella zona di competenza libica», svela l’ammiraglio decano del Centro Studi Machiavelli, «ma nonostante l’Onu abbia regolarizzato le zone Sar (Search and rescue, ndr) di Tripoli, La Valletta, Tunisi e Roma, se ne fregano delle regole. Perché hanno il diritto dovere di chiedere il Pos (porto sicuro, ndr) a Tripoli. Per essere più chiari: se salvo dieci persone nella Sar maltese dovrei portarle a Malta». Per De Felice, le navi delle onlus ormai sono attrezzate e possono essere considerate anche “porto sicuro”: a quel punto però, come vige da regola internazionale, se il primo passaggio illegale viene eseguito a bordo di una nave norvegese – per esempio – «è la stessa Norvegia che si dece occupare di quei clandestini».
MIGRANTI, IL CAOS IN LIBIA E LE LEGGI (NON RISPETTATE) DELL’ONU
Secondo dunque la lettura della situazione migratoria dell’ammiraglio De Felice, l’Italia dovrebbe essere molto più rigorosa anche con gli altri partner europei per far rispettare leggi che vi sono già a livello internazionale: il Trattato Internazionale del Diritto Marittimo, sottoscritto da Onu e oltre 200 Paesi (Italia compresa) inserisce norme che giustificano «qualsiasi tipo di operato dello Stato costiero, il quale potrebbe individuare nelle navi Ong possibili pericoli o attività di immigrazione clandestina».
De Felice si fa sempre più serio a “La Verità” quando sottolinea come, seppure in maniera benevola, «sono convinto che le Ong aiutino inconsapevolmente la tratta di esseri umani. Comunque il nostro Paese più che sul piano normativo dovrebbe agire in campo diplomatico», prosegue l’ammiraglio della Marina. Da Bansky alla Chiesa Evangelica tedesca, il problema dei migranti non può essere risolto a suon di slogan: «Pensano di fare del soccorso quando in realtà stanno contribuendo ad un’attività da tassinari». In conclusione, un monito ulteriore viene lanciato dall’ammiraglio De Felice alla Ministra Lamorgese e all’interno Governo Draghi: «se gli approdi nel nostro Paese continueranno con questo ritmo la situazione presto diventerà molto critica. Gli ultimi dati dicono che al 1° luglio ne sono arrivati 27.633, probabilmente entro la fine dell’anno supereremo i massimi storici. Per essere chiari e dare una cifra indicativa rischiamo di far entrare 90.000-100.000 stranieri in Italia. Una situazione che è in parte dovuta all’utilizzo di nuovi itinerari».