Viktor Orban-show a "Dieci minuti" su Ue irrilevante, guerra in Ucraina, “politiche suicide Green” e futuro dell'Europa. L'asse con l'Italia e le critiche
ORBAN VS UE, CAPITOLO SECONDO: L’ITALIA AL CENTRO DELLE POLEMICHE PER LE PAROLE DEL PREMIER UNGHERESE
Contro l’eurodeputata Ilaria Salis e contro le politiche «suicide» dell’Unione Europea, confermando l’alleanza con l’Italia di Giorgia Meloni ma spingendosi anche su posizioni non esattamente gradite a Bruxelles: è un Viktor Orban show quello andato in onda ieri sera a “Dieci Minuti”, la trasmissione serale di Nicola Porro su Rete 4. Dopo la visita da Papa Leone XIV e a Palazzo Chigi dalla Presidente del Consiglio italiana, Orban ieri ha visto l’alleato Salvini e si è concesso per i 10 minuti canonici spaziando su tutti i temi caldi dei dossier europei.
Cominciando ovviamente dall’Ucraina: dopo che già negli scorsi giorni aveva definito l’Europa come «inutile» davanti all’evoluzione del conflitto tra Russia e Kiev, collegato con Nicola Porro specifica meglio il concetto sottolineando come l’Ue sia sempre più irrilevante per il fatto che si è dimostrata incapace «di prevenire la guerra e di negoziarla ora con Mosca». Se ci fosse stato Trump alla guida degli Usa probabilmente il conflitto non sarebbe esploso, chiarisce meglio Orban, dato che la Commissione Ue sul tema Ucraina si è dimostrata «irrilevante» oltre che «incapace a negoziare».

Il tema delle sanzioni resta dirimente in quanto non colpiscono direttamente l’Ungheria ma elevano la difficoltà di arrivare ad una pace con la Russia, e su questo Orban chiede a Trump e all’intera Europa di interrompere subito le misure contro il petrolio russo. Seppure abbia in più occasioni “dribblato” le domande sulle eventuali differenze presenti tra la linea ungherese e quella italiana, il Premier di Fidesz ha scagliato un attacco durissimo contro l’attivista per l’emergenza casa nonché parlamentare europea in AVS, Ilaria Salis.
«È una criminale e dovrebbe stare in galera», dice senza mezzi termini in diretta tv il Primo Ministro, riferendosi al processo per violenze e pestaggi avvenuti a Budapest nel 2023 e per cui già Ilaria Salis ha scontato mesi di carcere (senza ancora essere stata condannata in primo grado). La recente votazione all’Eurocamera che per un solo voto le ha mantenuto l’immunità ha fatto andare su tutte le furie il Governo Orban, «è venuta da noi a commettere crimini, violenza contro cittadini pacifici». Il Premier accusa parte degli europarlamentari di Bruxelles che starebbero facendo scudo sulla Salis – «la compagna rossa» – e ciò non fa bene, «se commettiamo crimini dobbiamo essere puniti, da noi funziona così».
IL “BLOCCO ANTI-UE” E IL TEMA DELLE SANZIONI: COSA HA DETTO VIKTOR ORBAN A “DIECI MINUTI” (IL VIDEO INTEGRALE)
Per poter vedere il video integrale dell’intervista di Nicola Porro al Premier Orban a “Dieci minuti” ecco il link adatto di Mediaset Infinity: appena poche ore prima però dell’intervista tranciante a Rete 4, il leader di Budapest aveva incontrato l’alleato nei Patrioti per l’Europa in Europarlamento, il vicepremier Matteo Salvini. Con lui sono emersi nuovi elementi che subito hanno scatenato forte polemica tanto nelle opposizioni quanto anche a Bruxelles.
Orban ha infatti sostenuto la necessità di un “blocco” con Slovacchia e Repubblica Ceca per affrontare di petto le politiche considerate «suicide» dell’Unione Europea, a cominciare dalla guerra in Ucraina e finendo sugli ostacoli generati da riarmo, Green Deal e sanzioni. «Dobbiamo unirci per difendere le nostre nazioni costruendo un’Europa forte di Stati sovrani», ha spiegato lo stesso Premier ungherese dopo il dialogo con il vicepremier e segretario della Lega sempre a Roma.

Come del resto aveva sottolineato anche nel suo colloquio con la Premier Giorgia Meloni, le posizioni dell’Ungheria con l’Italia si fanno vicine quando si soffermano sulle «questioni principali», in quanto il Centrodestra italiano «rappresenta gli interessi nazionali come faccio io in Ungheria, appartenere a una cultura è una cosa assolutamente positiva».
Sempre Orban ha poi aggiunto che con l’Italia c’è piena affinità nel rafforzare i poteri nazionali, togliendoli al centro di potere di Bruxelles, «fallimentare fino ad oggi». Scatenata però la critica del Ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Tajani (del PPE che cacciò Orban qualche anno fa, ndr) che ha ribadito come la politica estera del Governo italiano viene fatta da Meloni e da lui stesso, «Le altre posizioni sono posizioni individuali».
La Commissione Europea teme che le posizioni dell’Ungheria possano venire assimilate dall’Italia, anche se su questo la linea di Giorgia Meloni rimane ultra-atlantista, pro-Ucraina, pro pace in Medio Oriente e vicino al percorso inaugurato dalla Presidenza Trump negli Stati Uniti: una nuova Visegrad dei veti contro le politiche UE viene vista da Roma come un elemento da maneggiare con cura, evitando di incorrere in uno incidente diplomatico con la Commissione Europea proprio nel momento in cui le istanze italiane (su Green e competitività) iniziano a venir accolte superando alcuni storici “veti” della stessa Unione.
