Secondo uno scoop di Repubblica, il consorzio franco-tedesco Knds avrebbe presentato a Leonardo un’offerta per acquistare Oto Melara, che è un pezzo dell’industria della difesa italiana che ha conquistato posizioni di leadership a livello globale e che compete con successo sia “contro” imprese tedesche, sia con l’industria francese. È una di quelle aziende non replicabili perché ottenere certificazioni ed entrature nel settore della difesa è complicatissimo e molto difficile; chi ha rapporti consolidati ed è riconosciuto se la gioca contro un numero ristretto di concorrenti, chi è fuori tendenzialmente ci rimane. L’industria della difesa, come altre per esempio nel settore energetico, è uno strumento insostituibile della politica estera di un Paese soprattutto nei confronti di quelli in via di sviluppo che non possiedono certe tecnologie.
Banconota da 0 euro/ Dove acquistarla e quanto vale: tutte le informazioni (ultime notizie 27 giugno 2024)
La vendita di Oto Melara trascende di molto valutazioni economico-finanziarie e infatti il rumour viene immediatamente inserito in una larga e ampia collaborazione europea per lo sviluppo di un carro armato e poi nel pressing di Macron per la cooperazione europea nella difesa. Ci si dovrebbe chiedere come mai l’Italia debba costruire la difesa europea facendo vendere Oto Melara a un consorzio franco-tedesco invece che a Fincantieri che pure ha espresso un interesse oppure perché in un mercato che naviga in un oceano di liquidità Leonardo non possa trovare alternative. Né i francesi, né i tedeschi contribuiscono alla cooperazione nel settore europeo della difesa vendendo le proprie aziende se non cedendo pacchetti di minoranza; è una domanda inevitabile considerato che la vicenda Fincantieri-Naval group, con la fusione fallita nonostante anni di promesse e impegni, è ancora fresca.
Decreto correttivo scadenze fiscali/ Proroghe e sconti approvati (ultime notizie 27 giugno 2024)
L’Italia è un Paese indebitato, che ha perso quote di sovranità reale come nessun altro Paese europeo e che all’interno di un quadro europeo può solo avere ruoli subalterni con o senza Draghi. L’unico modo per sfuggire a questa trappola è quella di presentarsi con le proprie forze e le proprie aziende. Le collaborazioni future sono poi tutte da dimostrare e da definire. C’è una cessione, di sovranità reale, immediata e concretissima a fronte di una collaborazione europea fumosa e tutta da dimostrare; meno di due anni fa, con lo scoppio della pandemia, l’Europa si è squagliata come neve al sole con la sospensione di Schengen, i blocchi delle frontiere e la Germania che tratteneva sul suolo tedesco i ventilatori polmonari già comprati e pagati dagli italiani. Ricordare questo non è pessimismo, ma un’iniezione di sano realismo. È un’iniezione di sano realismo ricordare che il disastro libico non è affatto estraneo alle ambizioni francesi perseguite esplicitamente e direttamente contro gli interessi italiani. Se queste sono le premesse, da parte francese, esiste un solo possibile settore della difesa europeo: quello francese a guida francese.
Bonus ipertensione 2024/ Contributo economico per chi soffre di pressione alta (ultime notizie 27 giugno)
Si può decidere che comunque l’Italia voglia fare la sua parte a prescindere dagli altri, ma su una visione di questo tipo si può innestare qualsiasi scempio soprattutto quando gli altri hanno dato ampissime dimostrazioni di mettere davanti i propri interessi nazionali sempre e comunque. È il caso di Fincantieri-Naval group ma non solo; i rapporti sull’asse Roma-Parigi sono a senso unico da almeno due decenni.
Alla fine l’equivoco è sempre lo stesso: c’è un’Europa immaginata e sognata, l’Europa come dovrebbe essere secondo gli “europeisti” italiani, e poi c’è l’Europa della realtà. In questo “equivoco”, in buona fede o qualche volta meno, c’è la storia di un Paese entrato in Europa da protagonista che è stato costretto ad assistere all’intervento in Libia, a subire la beffa della mancata operazione tra Fincantieri e Naval group giustificando il tutto con la costruzione della casa comune europea. La stessa casa in cui la Germania apre il Nord Stream 2 e poi si fa portavoce della rivoluzione green senza il nucleare e in cui la Francia genera il 75% dell’energia con il nucleare con i reattori a un tiro di schioppo dai confini italiani. Non è mai troppo tardi per aprire gli occhi.
Bonus ipertensione 2024/ Contributo economico per chi soffre di pressione alta (ultime notizie 27 giugno)
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.