La Lega si dice preoccupata per quanto accaduto a Paderno Dugnano, la vendita del tempio de I Testimoni di Geova ai musulmani
E’ polemica a Paderno Dugnano, cittadina della periferia di Milano, dopo che il tempio storico dei Testimoni di Geova, sito in via Filippo Meda, è stato venduto alla comunità islamica milanese per farne un centro culturale. La notizia è riportata dal quotidiano locale Il Notiziario, ma anche da Il Giorno e Libero, e sottolinea come la Lega sia stata tutt’altro che in silenzio all’apprendere la notizia.
Fra gli esponenti del Carroccio più preoccupati vi è in particolare l’europarlamentare Silvia Sardone, che attraverso la propria pagina Instagram ha sottolineato un fenomeno di “islamizzazione crescente” in quel di Milano e provincia, ricordando che la comunità islamica che si è “insediata” a Paderno Dugnano sia la stessa di Milano in via Padova 144, che ha utilizzato un garage abusivamente per anni per riunirsi, luogo dove tra l’altro vi è passato anche un terrorista legato all’Isis che era stato arrestato nel 2018.
Sempre la Sardone ha ricordato come la stessa comunità sia stata “premiata” dal Comune “a guida Partito Democratico”, concedendole gli ex bagni pubblici di via Esterle per “costruire una moschea”, che dovrebbe avere ben 3.500 posti.
TESTIMONI DI GEOVA VENDONO TEMPIO A MUSULMANI: LE PREOCCUPAZIONI DELLA LEGA
I leghisti temono quindi che anche a Paderno Dugnano possa sorgere una moschea e come ricorda Il Giorno, non sarebbe così clamoroso visto che l’immobile appena acquistato da I Testimoni di Geova è già classificato come luogo di culto, di conseguenza non andrebbe cambiata la destinazione d’uso. Preoccupati, prosegue ancora la Sardone, anche gli stessi cittadini del comune da 47.000 abitanti, temendo che la loro città possa diventare un punto di ritrovo dei musulmani che vivono a nord di Milano.
Secondo l’europarlamentare del Carroccio è necessario che si faccia chiarezza a cominciare dal capire da dove arrivino i fondi per acquistare l’immobile, e inoltre quale sarà l’uso che se ne farà dopo l’arrivo della comunità islamiche. “Servono risposte immediate e trasparenti sulla sicurezza”, aggiunge, sottolineando che “l’effetto domino”, l’acquisto di altri luoghi di culto da parte delle comunità musulmane, va “fermato subito” in quanto molto pericoloso visto che “chi ci considera infedeli” non sarà mai il benvenuto nelle nostre città.
Ricordiamo che a Paderno Dugnano c’è già un regolare centro islamico culturale, quello di via Panceri, aperto nel 2011, dopo che era stata scoperta una moschea abusiva.
TESTIMONI DI GEOVA VENDONO TEMPIO A MUSULMANI: LE PAROLE DELLA SINDACA DI PADERNO DUGNANO
Sulla vicenda della vendita dell’ex sala del Regno, si è espressa anche Anna Verisco, sindaca del comune meneghino, che citando il neo Papa, ha spiegato che ciò che interessa all’amministrazione è “costruire dei ponti”, promuovendo l’integrazione per il benessere della città.
Viene inoltre fatto sapere che l’iter per l’acquisizione è stato assolutamente regolare e trasparente, seguendo la normativa vigente, sottolineando che da tempo i fedeli musulmani cercavano un luogo di culto in cui riunirsi.
L’amministrazione comunale spiega che il gruppo si è sempre dimostrato affidabile e corretto, partecipando anche alle attività interreligiose promosse dalla Chisa di Milano.
La sindaca, conclude, sottolinea che nell’articolo 19 della nostra Costituzione è sancito il “diritto di poter professare la propria fede in maniera libera”, di conseguenza i musulmani hanno diritto a stare nel luogo acquistato rispettando ovviamente le leggi.
Ricordiamo che fra Milano e dintorni sono diversi i centri culturali e/o luoghi di culto islamici fra la comunità di Cinisello Balsamo, la casa della Cultura Onlus di Milano, ma anche l’Islamic Community Fajr, sempre a Milano, la moschea di Sesto San Giovanni, il centro culturale a Meda, la comunità religiosa islamica Coreis di Milano, così come il centro di Saronno e molti altri ancora.
Ora un nuovo immobile di fede musulmana che sta creando tensione politica fra centrosinistra e centrodestra, una polemica che probabilmente non si spegnerà in tempi brevi.