Papa Leone XIV ha ragionato sulla libertà religiosa definendo una condizione fondamentale affinché vi siano pace e società giuste

Intervenuto nella mattinata di venerdì 10 ottobre 2025 davanti alla delegazione in visita al Vaticano della fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, Papa Leone XIV ha riflettuto sull’importanza dell’opera che l’associazione compie in realtà spesso complesse e che vedono schiacciata la libertà religiosa dei loro popoli, spesso – per non dire soprattutto – ai danni dei fedeli cattolici: proprio l’associazione – e l’ha ricordato anche lo stesso Papa Leone XIV – ogni anno stila il rapporto sulla Liberà religiosa che “dà voce a chi non ce l’ha e rivela le sofferenze nascoste di tanti”.



Soffermandosi sull’azione di Aiuto alla Chiesa che Soffre, Papa Leone XIV ha ricordato che il suo primo contatto con la fondazione risale agli anni in cui ebbe il “privilegio di servire” presso la diocesi peruviana di Chiclayo, toccando con la mano la differenza che può fare per “il tessuto spirituale e morale” della collettività la (per così dire) semplice ricostruzione di una cappella; ma ha voluto anche ricordare le attività in realtà ancora più complesse come il Mozambico, il Burkina Faso e la Repubblica Centrafricana.



Papa Leone XIV: “Senza libertà religiosa non possono esserci pace e società giuste”

Allargando il suo sguardo, Papa Leone XIV ha voluto ricordare come oggi il mondo continua a essere abitato da “una crescente ostilità e violenza” nei confronti di coloro – tra i quali “molti cristiani” – hanno un credo religioso differente dalla collettività che li circonda, definendo la sofferenza di pochi come una realtà “condivisa da tutta la Chiesa“; ricordando la lezione di san Paolo che nelle lettere ai Corinzi disse che “se un membro soffre, tutte le membra soffrono“.



Papa Leone XIV in Piazza San Pietro (ANSA 2025, Fabio Frustaci)

Papa Leone XIV, infatti, ha ricordato che ognuno di noi “porta nel (..) cuore” un instancabile desiderio di “verità, significato e comunione” che si può pienamente esprimere solamente quando vi è una piena garanzia del “diritto alla libertà”, a suo avviso condizione “essenziale” per “qualsiasi società giusta“: un diritto che va oltre alla mera giurisprudenza e ai privilegi governativi perché è l’unico a permettere una vera “riconciliazione” e la ricerca della verità.

Senza libertà religiosa, ha spiegato Papa Leone XIV, i “vincoli etici e spirituali” alla base delle comunità si disgregano e lasciano spazio “alla paura (..), al sospetto (..) e all’oppressione” perché – continua citando Papa Francesco – “nessuna pace è possibile” se non c’è la libertà di culto per tutto: proprio per questo l’invito del pontefice ai membri di Aiuto alla Chiesa che Soffre è quello di continuare “a fare il bene”, in modo da restituire “gloria al nostro Padre”.