L’avvocato Stefano Maccioni ha lanciato una petizione per chiedere la riapertura dell’inchiesta legata alla morte di Pier Paolo Pasolini
Sono trascorsi quarantasette anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore e regista che ha scritto pagine importanti della storia del Novecento. Ebbene, a quarantasette anni dalla sua scomparsa, la sua morte rimane un giallo. Un mistero da risolvere, secondo qualcuno. L’avvocato Stefano Maccioni ha lanciato a tal proposito una petizione online per chiedere la riapertura delle indagini.
Il legale fece riaprire le indagini sulla morte di Pasolini già nel 2009 ed è il rappresentante del cugino dell’intellettuale. Come riportato dai colleghi dell’Ansa, l’iniziativa di Maccioni è legata a quanto riferito nel dicembre scorso davanti alla Commissione antimafia da Maurizio Abbatino, in passato legato alla banda della Magliana, la celebre organizzazione criminale protagonista a Roma e dintorni.
Pasolini, petizione per riapertura caso
“L’uomo ha dichiarato di aver effettuato il furto delle pizze del film Salò e le 120 giornate di Sodoma su commissione. In pratica Pasolini sarebbe stato ‘attirato’ all’Idroscalo di Ostia per riottenere quelle pizze in cambio di denaro”, le parole di Maccioni. Secondo l’avvocato, “si aprono nuovi ulteriori importanti scenari investigativi che necessariamente devono essere realizzati”. L’uomo ha aggiunto: “Per questo motivo ci appelliamo affinché, a 47 anni dall’omicidio di Pasolini, la Magistratura disponga la riapertura delle indagini per arrivare alla verità. Vogliamo sapere come, perché e da chi è stato ucciso Pier Paolo Pasolini. Una risposta che pretende ogni cittadino, che sosterrà la nostra battaglia firmando questa nuova petizione che è accessibile al sito change.org. Una volta raccolte le firme necessarie presenterò una istanza il prossimo 5 marzo a 101 anni dalla nascita del grande intellettuale”. L’unico condannato per il brutale assassinio di Pasolini è Pino Pelosi, all’epoca dei fatti minorenne: fu lui a prendersi la colpa dell’omicidio con un movente sessuale, per poi ritrattare, sostenendo di avere confessato per timore di ritorsioni. L’uomo, gravemente malato, è morto nel luglio del 2017 all’età di 59 anni.
