Paul Pelosi marito di Nancy, diffusi i video dell’aggressione/ i giudici: stop a segreti e fake news
Saranno diffusi dalla stampa i video dell’aggressione a Paul Pelosi, marito di Nancy Pelosi. Secondo giudici e giornalisti mantenere il segreto contribuisce solo ad ad alimentare fake news

I giudici hanno deciso per acconsentire alla diffusione dei video originali, e degli audio registrati delle telefonate al numero di emergenza 911, della notte in cui avvenne l’aggressione a Paul Pelosi, marito di Nancy Pelosi, Speaker della camera dei rappresentanti ed ex capogruppo del partito democratico. La richiesta era già stata avanzata da vari giornali e media, per avere accesso ai filmati che sono stati già mostrati durante il processo a David DePape, il 42enne colpevole di aver assalito Paul Pelosi con un martello entrando in casa, a San Francisco, lo scorso 28 ottobre.
Secondo i giornalisti non è giusto mantenere il segreto su queste prove, occorre renderle pubbliche. Il procuratore però aveva chiesto di mantenere il massimo riserbo, soprattutto per non alimentare le teorie complottiste, circolate subito dopo la notizia. L’avvocato Thomas Burke, che rappresenta l’Associated Press, agenzia di stampa internazionale, alla fine è riuscito a convincere il giudice a rendere pubblici tutti i video e consegnarli ai media, che potrebbero pubblicarli entro questa settimana. Questo infatti, secondo la stampa potrebbe contribuire a sfatare alcune fake news che si sono create attorno al caso.
Aggressione a Paul Pelosi, marito di Nancy: i video e le teorie complottiste
David DePape è colpevole di aver aggredito Paul Pelosi quella notte, secondo le ricostruzioni sarebbe entrato in casa cercando Nancy perché era lei che voleva colpire a martellate. Subito dopo la diffusione della notizia alcuni media hanno iniziato a far circolare teorie, definite complottiste. Secondo alcuni infatti l’attacco sarebbe stato organizzato per diffondere odio verso i partiti di destra in Usa ed i simpatizzanti di Trump. Venne subito reso noto infatti che l’aggressore DePape era già noto alla polizia, per essere un sostenitore di alcune teorie cospirazioniste, ed affiliato al gruppo politico Qanon. Inoltre gestiva un sito internet nel quale pubblicava sistematicamente le sue tesi basate soprattutto su antisemitismo ed ideologie di estrema destra.
I video che verranno consegnati e diffusi dalla stampa, sono per la maggior parte riprese fatte dalle telecamere sulle divise della polizia che intervenì quella notte. Oltre agli audio delle chiamate di Paul Pelosi, sia al pronto intervento medico che al numero di emergenza delle forze dell’ordine. Questo secondo i giornalisti potrebbe contribuire a smontare qualche notizia fuorviante che circola sul web.
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