Godere della pensione a 64 anni non è così semplice, specialmente senza l'uso del TFR per integrare l'importo.

Chi desidera andare in pensione a 64 anni probabilmente dovrà fare delle rinunce, come ad esempio ricevere un cedolino previdenziale “alto” e accontentarsi di un taglio importante.

Tuttavia, neanche questo garantirebbe un’uscita anticipata dal lavoro “sicura”, perché se la prossima manovra di Bilancio inserisse la restrizione supposta, la platea di beneficiari potrebbe essere piuttosto ridotta.



Pensione a 64 anni: è così semplice?

Fonte: Pixabay.com

Uscire dal lavoro con anticipo e godere della pensione a 64 anni non è certamente semplice, specialmente per chi ha iniziato a lavorare prima dell’anno 1996 e si ritrova nel sistema misto e con pochi contributi.

Le soluzioni per non aspettare i 67 anni sono molteplici ma non facili. Nella prossima manovra il Governo starebbe pensando di dare la stessa opportunità anche a chi ha iniziato a lavorare prima della fine dell’anno 1995.



Tuttavia, questo implicherebbe fare i conti con delle penalizzazioni, ad esempio accettare di farsi conteggiare la futura pensione soltanto con i contributi versati dopo il 1° gennaio del ’96, e di dover raggiungere almeno 3 volte l’importo dell’assegno sociale (con previsti aumenti nel tempo).

Qualche simulazione

Coloro che riescono ad anticipare l’uscita di 3 anni (a 64 anni piuttosto che a 67), godono di un duplice vantaggio: evitare l’incremento pensionabile e andare in stato di quiescenza prima della vecchiaia.

Nell’ipotesi che un contribuente sia nato nel ‘62 e abbia iniziato a lavorare a 25 anni, con uno stipendio superiore a 1.650€ (netti), potrebbe uscire già dal prossimo anno.



L’esecutivo starebbe pensando di introdurre il TFR per aiutare i lavoratori che percepiscono uno stipendio che non gli permetterebbe di uscire prima, ovvero tra 1.350€ e 1.650€ mensili.

Il Trattamento di Fine Rapporto – in tal senso – consentirebbe di convertire il totale accumulato in una rendita vitalizia proprio per raggiungere il requisito minimo richiesto.

Uscita senza l’uso del TFR

Per chi invece preferisse rinunciare al TFR come rendita vitalizia (sempre che venga ammesso in Bilancio), dovrà riuscire a percepire una RAL di 44.000€ lordi annui, e una carriera lavorativa continua.

Il montante richiesto come si può intuire è impegnativo, neanche un lavoratore con 1.900€ netti al mese potrebbe centrare la soglia minima, dunque la pensione a 64 anni non è così semplice come possa sembrare.