La pensione anticipata per le mamme è un obiettivo perseguibile? La risposta, al momento, è no. Non sono infatti previsti sconti per le mamme lavoratrici in ambito previdenziale, ma urge fare un breve riassunto della situazione e operare alcune distinzioni doverose, al fine di inquadrare al meglio l’argomento. Come sottolinea “Orizzonte Scuola”, la pensione anticipata ordinaria prevista dalla legge Fornero richiede 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e un anno in più per gli uomini.
Vi sono tuttavia alcune misure previdenziali che consentono alle madri di beneficiare di sconti e agevolazioni, a volte sui contributi a volte sull’età, ma non per quanto concerne la pensione anticipata ordinaria, che ha sostituito la cosiddetta pensione di anzianità. Alcuni “abbuoni”, invece, sono previsti dalla normativa previdenziale, ma sono riferiti a specifiche misure: l’Ape sociale e la pensione di vecchiaia raggiunta nel sistema contributivo puro.
PENSIONE ANTICIPATA MAMME? NESSUNO SCONTO CON IL METODO TRADIZIONALE, MA…
“Orizzonte Scuola” contribuisce a effettuare la panoramica delle agevolazioni previste per le mamme, basandosi su altre formule previdenziali. L’Ape sociale, ad esempio, include uno sconto contributivo di 12 mesi per ogni figlio avuto dalla lavoratrice nel limite massimo di 24 mesi. Di fatto, quindi, si può accedere “a 63 anni con 29 anni di contributi per invalide, disoccupate e caregiver e 35 anni di contributi per gravose in presenza di un figlio, a 63 anni di età con 28 anni di contributi per invalide, disoccupate o caregiver e 34 anni per gravose in presenza di 2 o più figli”.
Vi è poi la pensione di vecchiaia, ma esclusivamente per coloro che hanno tutti i contributi nel sistema contributivo, quindi o versati tutti dal 1996 in poi o computati nella Gestione Separata. “In questo caso lo sconto è sull’età di 4 mesi per ogni figlio, fino ad un massimo di 12 mesi. Questo significa che la lavoratrice con contributi tutti nel sistema contributivo potrà accedere alla pensione di vecchiaia se in possesso di almeno 20 anni di contributi: a 66 anni e 8 mesi se ha avuto un figlio; a 66 anni e 4 mesi se ha avuto 2 figli; a 66 anni se ha avuto 3 o più figli”.