Addio a Peter Bogdanovich: è morto il regista e sceneggiatore statunitense, nominato all’Oscar per il film “L’ultimo spettacolo“. Il decesso è avvenuto all’età di 82 anni nella sua casa di Los Angeles per cause naturali. A dare il triste annuncio è stata la figlia Antonia Bogdanovich a The Hollywood Reporter.
Nacque nel 1939 da padre serbo e madre austriaca di famiglia ebrea, cominciò a studiare recitazione all’Actor Studio, dove ottenne un incarico come programmatore dei film in proiezione al MoMa di New York. Poi diventò regista ed entrò a far parte della scuola definita “New Hollywood” con William Friedkin, Brian De Palma, George Lucas, Martin Scorsese, Michael Cimino e Francis Ford Coppola. Peter Bogdanovich era un grande estimatore della tradizione hollywoodiana degli anni ’30 e ’40, con cui stabilì un confronto critico. I suoi film sono caratterizzati dallo stile sobrio e il ricorso alla citazione che è stato un originale mezzo espressivo per riflettere sul passato recente degli Stati Uniti che privilegia la dimensione dell’immaginario cinematografico. Nel 1979 arrivò il premio Pasinetti alla Festival del Cinema di Venezia con “Saint Jack“.
PETER BOGDANOVICH E L’AMORE NOSTALGICO
Peter Bogdanovich il cinema lo ha portato anche sui libri. Ne ha scritti diversi, spesso tratti da interviste con registi. Ad esempio, “Il cinema di Orson Welles” è una conversazione col regista di “Quarto potere”. Ma ha dedicato studi importanti a Hitchcock, Howard Hawks, Fritz Lang, Allan Dwan e John Ford. Tra i suoi successi ci sono “Ma papà ti manda sola?” e “Paper Moon – Luna di carta“. Peter Bogdanovich riproponeva moduli di un cinema d’epoca in cui filtrava la nostalgia del passato con la sua conoscenza della storia hollywoodiana.
Quell’amore nostalgico lo spinse a rifare generi classici del cinema americano. Ma sua è anche la parte del dottor Kupferberg, l’analista della dottoressa Melfi, nella celebre serie televisiva de I Soprano, la serie più premiata di sempre. Fin da giovane Peter Bogdanovich era interessato anche al teatro, lavorò anche per la televisione con Jack Nicholson ne Il serpente di fuoco, poi il salto nel cinema con cui si è consacrato al pubblico internazionale.