L'ISTAT ha pubblicato gli ultimi dati sull'economia italiana: a luglio il PIL è diminuito, ma sono cresciute sia la produzione che l'occupazione
Sono stati pubblicati in queste ore gli ultimi dati sull’economia italiana raccolti ed elaborati dall’ISTAT nel corso del secondo trimestre del 2025 (dunque riferiti al mese di luglio) che sembrano essere divisi tra dinamiche positive relative ai livelli di produttività e all’occupazione e dinamiche negative che continuano a interessare aspetti come il Prodotto interno lordo – o semplicemente, il PIL – e le esportazioni.
Partendo proprio da qui, è importante partire dal sottolineare che – secondo l’ISTAT – l’economia italiana si trova al centro di una lieve flessione (la seconda nell’arco del 2025) che ha causato un calo dello 0,1% nel PIL complessivo: a incidere in modo netto sulla diminuzione c’è soprattutto il calo delle esportazioni verso l’estero (-0,7%) legato ai dazi di Donald Trump e alle tensioni internazionali che questi ultimi hanno causato; mentre sono tendenzialmente positivi (+0,4% in entrambi i casi) i livelli delle scorte e le importazioni.
I dati dell’ISTAT sull’economia italiana: a luglio 2025 è cresciuto ancora il tasso di occupazione
Stabili nell’economia italiana – sempre secondo i dati raccolti dall’ISTAT – i livelli dei consumi cosiddetti “finali”, pur a fronte di un lieve aumento per la famiglie delle spese per i beni durevoli e non durevoli e di una più netta diminuzione del consumo dei beni semidurevoli; mentre restano in territorio positivo – pur a fronte di un calo rispetto al trimestre precedente – anche gli investimenti, cresciuto di 0,1 punti percentuali.

Restano anche positivi nei dati sull’economia italiana tutti i livelli dell’offerta da parte delle imprese, con il settore delle costruzioni che conquista il primo posto (+0,9%) e l’industria vera e propria che si piazza all’opposto della classifica con un’inflessione di 0,7 punti percentuali: al di là dell’offerta, secondo i dati raccolti dell’ISTAT resta complessivamente positivo il livello di produzione, cresciuta a luglio di 0,4 punti percentuali per il secondo trimestre consecutivo.
In tal senso, resta positivo anche il dato sull’occupazione con il nuove di assunti che a luglio ha raggiunto le 24 milioni e 217 mila unità, con un aumento dello 0,1% (ovvero 13mila persone) rispetto alla predente rilevazione e dello 0,4% rispetto a luglio 2024: a trainare i dati sono stati soprattutto i nuovi contratti a tempo indeterminato, stipulati da uomini tra i 15 e i 49 anni; il tutto portando i tasso di occupazione al 62,8%, ma con un contestuale aumento (fino al 33,2 per cento, ovvero 0,1 punto percentuale in più) del tasso di inattività.
