A Oscar Pistorius è stata negata la libertà condizionale. Ad opporsi per quest'ultima era stata anche la famiglia di Reeva Steenkamp: "Non ha mai detto la verità"
L’ex atleta paralimpico, infatti, da sempre sostiene di avere ucciso la donna poiché l’aveva scambiata per un ladro. Una versione a cui nessuno ha mai creduto, specialmente la famiglia della vittima. “Se mi avesse detto la verità, ormai sarebbe stato un uomo libero e avrei lasciato che la legge facesse il suo corso sulla sua libertà condizionale”, sostiene il padre Barry Steenkamp, 80 anni. I genitori, infatti, hanno espresso parere contrario alla domanda presentata dal detenuto, poiché ritengono che non sia realmente pentito. La Commissione che ha esaminato il caso si è detta d’accordo, sostenendo che, esaminando il suo status mentale e la sua condotta, l’uomo rappresenterebbe ancora una minaccia per la sicurezza pubblica.
Pistorius, negata libertà condizionale: l’incontro con il padre di Reeva Steenkamp
Prima che a Oscar Pistorius fosse negata la libertà condizionale, l’ex atleta aveva incontrato Barry Steenkamp, padre di Reeva Steenkamp. “Ho detto direttamente a Oscar che aveva sparato a mia figlia deliberatamente e lui ha negato. Si è attenuto alla sua storia dicendo che pensava che fosse un intruso. Ma stavo sprecando il mio tempo. È un assassino. Dovrebbe rimanere in prigione”, ha raccontato.
L’uomo ha poi rivelato che il detenuto ha pianto come un bambino quando ha letto la lettera che la mamma della vittima gli aveva scritto. “Non avrà mai un abito da sposa. Non potrà mai usare la sua laurea in giurisprudenza. Era una donna intelligente e non aveva solo un bel viso. E le hai tolto tutto quello che avrebbe potuto avere e avrebbe avuto ormai”, c’era scritto.
