DAT/ Testamento biologico, la Camera approva il Ddl

- La Redazione

Passa con alcune modifiche rispetto al provvedimento licenziato a marzo 2009 in Senato. Il testo ha ricevuto l’ok, a scrutinio segreto, con 278 sì, 205 no e 7 astenuti.

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La Camera ha approvato il disegno di legge sul testamento biologico. Il via libera è stato ottenuto con alcune modifiche rispetto al provvedimento passato a marzo 2009 in Senato. Ora è necessario l’ultimo step a Palazzo Madama.  Il testo è passato, a scrutinio segreto, con 278 sì, 205 no e 7 astenuti. Passa, in particolare, il nucleo fondamentale del provvedimento, l’articolo 3, con 274 voti favorevoli, 225 contrari e sei astenuti Si tratta della norma che definisce i «contenuti e limiti della dichiarazione anticipata di trattamento (Dat)». Montecitorio dà il via libera ad una formulazione che impedisce la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiali, salvo casi eccezionali, ovvero quando il malato non sia in grado di assorbire tali nutrimenti. Circoscrive, inoltre, la Dat a quei casi in cui sia stata accertata l’assenza «attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale». In precedenza Pdl, Lega e Udc avevano annunciato il voto favorevole. Manlio Contento, del Pdl, si è astenuto, mentre Giuseppe Calderisi ha votato contro. «L’ampio consenso intorno all’art. 3 del ddl sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, fulcro del provvedimento in esame, dimostra che il paese e chi lo rappresenta conviene sulla necessità e sulla bontà della legge», è stato il commento di Raffaele Calbrò, relatore al Senato, mentre Eugenia Rocella, sottosegretario alla salute ha parlato di «una legge largamente condivisa», «che tutela sia la libertà personale che la dignità della vita umana». Soppresso per interno, inoltre, con un emendamento della maggioranza, l’articolo 8. 

Questo, in caso di controversie tra medico curante e familiari del paziente, e in assenza di un fiduciario, sosteneva che fosse necessaria l’autorizzazione del giudice tutelare per i trattamenti sanitari. Con la soppressione del collegio medico chiamato a dare un parere in caso di tali controversie, inoltre, viene rafforzato il ruolo del medico curante. 







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