RIFORME/ Legge elettorale, finito l’incontro Renzi-Berlusconi: l’Italicum tiene. Oggi 6 agosto 2014

- La Redazione

Attorno alle 9.00 di questa mattina, a Palazzo Chigi, il nuovo faccia a faccia tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: sul tavolo la riforma della legge elettorale

renzi_berlusconi Matteo Renzi (Infophoto)

L’incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi per discutere di legge elettorale è durato tre ore: l’Italicum – e l’ossatura del Patto del Nazareno, tiene. Il vicesegretario del Partito Democratico, Lorenzo Guerini ha detto che nel corso del colloquio “si è stabilita la possibilità di modifiche che saranno oggetto di un ampio confronto” mentre sulle preferenze si è detto cauto (“C’e’ la disponibilità a confrontarci, vediamo il confronto nelle prossime settimane come si svilupperà”). Guerini parla comunque di “incontro positivo” che fa dunque per sperare per il prosieguo dell’iter di completamento del progetto di riforme: “dopo tanti anni al Paese vengono date le riforme di cui ha bisogno” chiosa l’esponente dem.

E’ iniziato stamattina alle 9, a Palazzo Chigi, il nuovo faccia a faccia tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: sul tavolo la riforma della legge elettorale. Il patto del Nazareno firmato sabato 18 gennaio ha retto all’urto del’aula e delle opposizioni, nonostante l’Italicum sia uscito dalla Camera diverso da come i due leader lo avevano ideato nella sede romana del Partito Democratico, e l’abolizione del Senato si sia trasformata in guerriglia (con lotte intestine all’interno dello stesso Pd). Presenti all’incontro anche Gianni Letta, Denis Verdini, Lorenzo Guerini e Luca Lotti. L’obiettivo dell’incontro è blindare la legge, che passerà all’esame di Palazzo Madama a settembre. Ieri il presidente del consiglio si era detto ottimista circa l’accordo sul testo, ma il cammino verso l’approvazioni non mancherà di buche e ostacoli, nelle quali l’esecutivo e lo stesso Renzi rischiano di inciampare. Il colloquio di oggi servirà proprio per spianare la strada. I nodi da sciogliere sono sempre i soliti tre: liste bloccate e preferenze, soglia di sbarramento per entrare in Parlamento (i partiti piccolo chiedono che il tetto minimo sia il 2%) e il premio di maggioranza, che dovrebbe scattare a chi conquisterà il 40% dei voti. Nuova legge elettorale: il cantiere è aperto.





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