Movimento 5 Stelle e Lega al lavoro per trovare l’intesa sulla manovra, l’opposizione all’attacco del Governo per le misure in arrivo. Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, si è espresso così: “Noi siamo dall’inizio contro tutto ciò che è stato fatto da questo governo. La manovra è un disastro. Avrà risultati molto negativi sui risparmi degli italiani, sui valori di Borsa, sui valori dei titoli del nostro debito pubblico. Questi signori al governo hanno ancora qualche ora di tempo per cambiarla”. Forzisti fortemente contro l’operato gialloverde, ecco il tweet di Renato Brunetta: “Questa manovra tradisce completamente la priorità programmatica del centrodestra di riduzione della pressione fiscale sui redditi del ceto medio, come volano di crescita ed emersione dal sommerso”. Infine, segnaliamo il commento di Laura Ravetto ad Agorà: “Non sono una paladina del contenimento del deficit ma non capisco perché fare deficit per mance elettorali e non per abbassare le tasse. La flat tax in questa manovra non esiste”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CALENDA: “TRIA DOVREBBE DIMETTERSI”
Manca l’intesa sulla manovra, nuovo vertice di governo in programma oggi: Lega e Movimento 5 Stelle al lavoro per raggiungere l’intesa su tre punti. Come sottolineato da Repubblica, le due forze di maggioranza non hanno raggiunto l’intesa su pace fiscale, finanziamenti per il reddito di cttadinanza e Flat tax. Senza dimenticare le scadenze da rispettare, a partire dalla Legge di Bilancio. Carlo Calenda, esponente del Partito Democratico ed ex ministro dello sviluppo economico ha commentato sul ministro Giovanni Tria:: “Sarebbe più decoroso se si dimettesse”. E non mancano perplessità sulla manovra gialloverde: “Non mi preoccupa il deficit, ma il caos: questa è una manovra con numeri falsi. il primo dovere di un esecutivo è quello di tenere il Paese in sicurezza, l’attuale Governo non lo sta facendo: abbiamo un debito da vendere ai risparmiatori di un altro paese, ma come si fa a venderlo se non siamo capaci a fare neanche le addizioni?”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GIORGETTI: “REDDITO, DL FISCALE E LETTERA UE”
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha stabilito e dettato i “nodi” che costituiranno l’agenda di questa importante e forse decisiva giornata per il Governo sul fronte Manovra: entro mezzanotte infatti deve essere mandata la famosa “lettera” alla Unione Europea con tutti i contenuti principali della Manovra e nei prossimi giorni l’arrivo in Parlamento dovrà stabilire le prime discussioni sul merito della Legge di Stabilità. Ecco il n.2 della Lega: «in CdM ci sarà il Dl Fiscale, la lettera alla Ue e i contenuti principali della Manovra che sarà approvata entro il 20 ottobre». Al momento, non v’è intesa ancora sulla Pace Fiscale e su alcune parti del Reddito di Cittadinanza – qui tutti i dettagli – e per questo vi sarà un incontro precedente al Consiglio dei Ministri (fissato per le ore 17, ma potrebbe slittare proprio per questo vertice) dove saranno presenti solo Conte, Tria e i due vicepremier Salvini-Di Maio. Come riporta l’Ansa, questa mattina alle 10,30 si terrà a Palazzo Chigi una riunione di governo dedicata alla manovra. Assente Matteo Salvini, a Monza, per la Lega sarà presente il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. I tecnici intanto fervono per i preparativi del Draft Budgetary Plan, ovvero la bozza di Manovra attesa da Bruxelles entro questa notte.
RIUNIONE A P. CHIGI PER IL CDM
Dopo aver rilanciato una possibile “modifica” sul Reddito di Cittadinanza – tutto da stabilire, specie perché ora cominceranno le discussioni in Parlamento – il premier Conte ha convocato per questa sera un vertice a Palazzo Chigi in vista del Consiglio dei Ministri di domani (attorno alle ore 17) per il varo del decreto fiscale e soprattutto sul disegno di legge della Manovra Economica. Per questo ennesimo incontro della maggioranza gialloverde, saranno presenti oltre al premier anche Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Giovanni Tria e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Intanto, è stato fissato per i prossimi giorni – prima del vertice Ue di mercoledì e giovedì a Bruxelles – un vertice con gli altri due leader dell’Unione, la Cancelliera Angela Merkel e il n.1 dell’Eliseo Emmanuel Macron. «Ho parlato nei giorni scorsi, tra gli altri, con la cancelliera Merkel la quale è portatrice di una grande esperienza politica. Siamo rimasti che ci incontreremo in un bilaterale prima del vertice europeo, cosi farò anche con Macron e gli altri leader», ha spiegato nel pomeriggio il premier Giuseppe Conte, secondo il quale «la Legge di bilancio può rassicurare l’Ue e i mercati nella misura in cui avremo deliberato quei provvedimenti che poi ci consentiranno un attimo dopo di sederci attorni ai tavoli e di interloquire con le istituzioni europee».
CONTE: “REDDITO SU BASE GEOGRAFICA”
Il premier Conte ha partecipato questa mattina alla scuola di formazione politica della Lega in corso proprio in questi giorni a Milano: ebbene, il “caso” sollevato non poteva che riguardare il Reddito di Cittadinanza, non solo perché il primario se non più importante provvedimento della Manovra Economica in via di approvazione. Per la platea che aveva davanti il premier, quella misura è assai dura da “digerire”: “un sussidio”, “pagare per non lavorare”, “siamo tornati ad uno Stato assistenziale”, sono solo alcune delle accuse fatte nelle scorse settimane da diversi membri della Lega in merito al Reddito di Cittadinanza. E allora Conte si permette di andare oltre al suo ruolo “istituzionale” e prova ad entrare nel merito della misura, anche se forse ottenendo l’effetto opposto per il popolo del Carroccio: «Stiamo pensando a come modulare le offerte di lavoro sulla base della distribuzione geografica». Quando gli viene chiesto se in questo modo vi saranno più offerte laddove vi è maggior disoccupazione, ovvero al Sud, Conte non spiega perfettamente ma aggiunge «abbiamo studiato il sistema tedesco, al mio primo incontro con Merkel chiesi subito di approfondire il loro sistema. Stiamo pensando, per esempio, a come modulare le offerte di lavoro sulla base della distribuzione geografica. Sono tutti dettagli che possono rendere più o meno efficace la riforma».
REDDITO DI CITTADINANZA: IL “CASO” DI MILANO
Il giudizio personale di Conte sul Reddito di Cittadinanza viene però ribadito dopo quanto già spiegato in sede di presentazione della Legge di Stabilità a Palazzo Chigi: «Siamo consapevoli che il reddito di cittadinanza non è tra le misure di investimento a maggior tasso di redditività, ma dobbiamo bilanciare la redditività con la stabilità sociale. Nel complesso quindi è una misura assolutamente necessaria». Non solo, secondo il Premier – per rassenerare la Lega – il Reddito di Cittadinanza non dovrà essere approvato e utilizzato come se fosse una misura assistenziale: «se realizzato male può essere frainteso e percepito come sussidio assistenziale; stiamo facendo di tutto perché anche questo strumento, che potrebbe apparire non di alta redditività, ma di alto valore sociale, venga realizzato in una prospettiva di sviluppo sociale». Intanto non si fermano gli studi e le analisi su come il Reddito di stampo grillino potrà essere applicato nei diversi e più disparati casi di povertà presenti in tutta Italia: in particolare, è la città considerata meno problematica per trovare un lavoro, come Milano, è stata analizzata dai Centro Studi di Cgil e Cisl. «Un bacino di 500mila persone nella Città metropolitana che potrebbero bussare alla porta dei centri per l’impiego per chiedere informazioni sull’accesso al reddito di cittadinanza», sono le stime fatte Antonio Verona, responsabile del Dipartimento Mercato del lavoro della Cgil di Milano.