In arrivo negli Usa un libro-inchiesta che punta il dito contro il “peccato originale” dem. E contiene fatti che spiegano molto dello show Trump-Zelensky
Già qualche giorno prima che dalla Casa Bianca andasse in “live” planetario lo scontro-show fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, a Washington si era preso a parlare molto di un libro appena annunciato, in libreria da maggio. Original Sin è di due noti giornalisti della capitale Usa: Jack Tapper della Cnn e Alex Thompson del sito Axios. Firme e testate lontane dalla galassia trumpiana salita al potere.
Ma sono stati loro a voler scrivere un quasi-instant che certamente non dispiacerà al presidente rieletto e sta invece già suscitando polemiche nel campo democratico: ancora “groggy” per la sconfitta alle presidenziali e per il debutto “shock and awe” di Trump. Passaggi traumatici che – secondo le anticipazioni del libro – affondano le sue radici nel “peccato originale” della presidenza di Joe Biden.
“Il declino del presidente Biden, il cover-up e la sua scelta disastrosa di candidarsi di nuovo”: è il sottotitolo del libro, di cui l’editore Penguin ha dato una sintesi colorita: “Nella tragedia greca lo sforzo del protagonista di evitare il suo destino è il sigillo al suo fato: nel 2024 la politica americana è diventata una tragedia greca”. “Ciò che il mondo ha visto nel primo e unico dibattito con Donald non è stato un’anomalia: è stato un esito naturale per un uomo di 84 anni le cui facoltà erano già diminuite da anni”.
Di qui un finale decisamente tragico: “Biden, la sua famiglia, la sua squadra hanno lasciato che i loro interessi personali e la paura di un altro mandato Trump giustificassero il tentativo di porre nello Studio Ovale per altri quattro anni un uomo spesso confuso”. È il succo di oltre 200 interviste – molte delle quali anonime – “ad altissimi funzionari dell’amministrazione dem e a semplici dipendenti della Casa Bianca, a leader del Congresso, governatori e grandi finanziatori della campagna di Biden”.
Sarò curioso cercare fra le righe riferimenti al comportamento dell’ex presidente prima e dopo lo scoppio della seconda guerra russo-ucraina. Perché fra i “peccati originali” di Biden vi è stato sicuramente il suo ruolo di delegato speciale del presidente Barack Obama per Kiev durante la prima guerra fra Kiev e Mosca.
Vi è lo snodo critico del figlio Hunter, finito sotto inchiesta negli Usa anche per i riflessi fiscali dei compensi ricevuti da un oligarca ucraino e infine graziato dal padre in uscita dalla Casa Bianca. Vi sono molte cose ancora sconosciute ai live tv (qui forse arriveranno in un serial fra qualche anno), ma certamente note sia a Trump che a Zelensky. Chissà se l’altra sera, nel loro litigio mediatico senza precedenti storici, non si siano “parlati” anche di questo.
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