Processo Ciro Grillo, testimoni in aula/ “Incongruenze tra dichiarazioni e indagini”

- Silvana Palazzo

Processo Ciro Grillo a porte chiuse, primi testimoni in aula: "Incongruenze e contraddizioni tra dichiarazioni rese e quanto verificato nelle indagini"

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Emergono contraddizioni e discrasie tra le dichiarazioni rese al momento della denuncia e le indagini eseguite dagli inquirenti. Lo riporta Il Mattino, precisando che di più non è dato sapere sulle testimonianze ascoltate durante l’udienza del processo per violenza sessuale di gruppo su due ragazze che vede imputati Ciro Grillo, figlio di Beppe, e tre suoi amici, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Al tribunale di Tempio Pausania davanti al collegio di giudici, presieduto da Marco Conti, sono comparsi i primi sei testimoni, cioè i carabinieri di Milano che hanno raccolto la denuncia di una delle ragazze, quelli di Genova che si sono occupati delle perquisizioni e dei sequestri nelle case dei quattro imputati.

Dunque, ci sono state le prime “sorprese”. Nelle ricostruzioni fatte in aula, infatti, sarebbero emerse delle contraddizioni che gli avvocati della difesa definiscono «incongruenze», senza però entrare nel merito. «Il processo è a porte chiuse per tutelare tutte le parti. Stiamo parlando di ragazzi 20enni che se risultassero innocenti sarebbero loro delle vittime», chiarisce l’avvocato Andrea Vernazza, legale di Ciro Grillo.

NELLE PROSSIME UDIENZE AUDIO E VIDEO SEQUESTRATI

All’udienza erano assenti gli imputati e le due presunte vittime che si sono costituite parti civili con gli avvocati Giulia Bongiorno, assente anche lei e sostituita da un suo delegato, e Vinicio Nardo. Assente anche una donna carabiniere che aveva eseguito i primi accertamenti: sarà sentita nella prossima udienza, prevista il 6 luglio. In tale circostanza, deporranno i pubblici uffici impegnati nelle prime fasi dell’indagini e alcuni vicini della villa di Porto Cervo di proprietà di Beppe Grillo, dove si sarebbe consumata la violenza nel luglio 2019. Inoltre, su richiesta dell’avvocata Cuccureddu, accolta dai giudici, saranno riprodotti in aula appena possibile audio e video sequestrati dagli smartphone dei ragazzi e delle ragazze. Infatti, sono stati ammessi agli atti del processo insieme ai messaggi in chat scambiati fra loro e fra le due ragazze. Il calendario delle udienze, comunque, è molto lungo, programmato fino al giugno 2023.





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