Vladimir Putin non è intenzionato ad accettare lo schieramento di forze straniere in Ucraina e lo ha detto senza troppi giri di parole
Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha spiegato senza troppi giri di parole che qualora venissero dispiegate truppe straniere in Ucraina, le stesse saranno considerate da Mosca come obiettivi legittimi, quindi colpibili con le proprie armi.
Le parole del numero uno del Cremlino giungono dopo che il presidente francese Macron, ha fatto sapere che 26 Paesi alleati dell’Ucraina (l’Italia non c’è) sono pronti a schierare le proprie “via terra, via mare o via aria” per contribuire a garantire la sicurezza nel momento in cui i combattimenti a Kiev saranno cessati. Un’idea che ovviamente non va a genio a Putin che seccamente respinto le proposte occidentali di una cosiddetta “forza di rassicurazione in Ucraina”, il giorno dopo l’entrata in vigore di un cessate il fuoco.
Ad oggi sembrano comunque esservi poche speranze che il conflitto si concluda in tempi brevi, nonostante il vertice di Ferragosto in Alaska fra Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump, che sembrava lasciar presagire una fine imminente del conflitto.
PUTIN SULL’INCONTRO CON ZELENSKY
Il presidente russo ha spiegato anche di essere pronto ad incontrare il collega Zelensky ma “ma non ne vede il motivo. Perché? Perché è quasi impossibile raggiungere un accordo con la parte ucraina su questioni chiave”, le parole del portavoce Dimitry Peskov, che ha anche elogiato gli “sforzi molto costruttivi” di Trump nel trovare una soluzione, attaccando però nel contempo “gli sforzi scandalosi dei paesi europei per provocare la continuazione della guerra”.
Dopo che si è tenuto l’incontro in Alaska la cosiddetta “Coalizione dei volenterosi” guidata da Regno Unito e Francia, si è messa al lavoro per fornire a Kiev determinate garanzie qualora si raggiungesse una quadra fra cui un rafforzamento delle forze armate ucraina ma anche il dispiegamento di una “forza di rassicurazione” per monitorare l’eventuale accordo.
PUTIN RESPINGE LE TRUPPE STRANIERE, MACRON FA CHIAREZZA
Stando a Macron le truppe verrebbero schierate per prevenire “nuove aggressioni di vasta portata” ma non con “la volontà o l’obiettivo di dichiarare guerra alla Russia”. Per il presidente ucraino quanto deciso a Parigi rappresenta un primo passo concreto verso la pace anche se non è ben chiaro come saranno coinvolte i vari Paesi alleati a cominciare dagli Stati Uniti. A riguardo Donald Trump ha spiegato che il suo esercito potrebbe fornire supporto aereo, con Zelensky che di fatto ha confermato, spiegando di aver parlato con il leader statunitense della “massima protezione dei cieli dell’Ucraina”.
Resta comunque da trovare un accordo e fino a che la pace non sarà siglata qualsiasi tipo di discorso riguardante il post conflitto resta inutile. Ad oggi non sembrano esservi le condizioni per una intesa fra le due nazioni nemiche e nel frattempo l’esercito russo sta avanzando su tutti i fronti: se non si arriva ad un cessate il fuoco, non si raggiungerà mai la pace.
PUTIN: “NON SERVONO TRUPPE STRANIERE SE RAGGIUNGIAMO LA PACE”
“Se si prenderanno decisioni che porteranno a una pace a lungo termine, allora semplicemente non vedo il senso della presenza di truppe straniere in Ucraina”, ha aggiunto Putin, sottolineando che la Russia rispetterà “pienamente” qualsiasi decisione che porti a una pace a lungo termine. Ma Kiev e gli alleati occidentali crederanno alle parole dello “zar”?, Secondo la BBC è altamente improbabile e proprio per questo intendono schierare delle forze militari terze che possano assicurare la stabilità al Paese.
Sempre il presidente russo ha spiegato di essere pronto ad ospitare un vertice di pace con l’Ucraina a Mosca, garantendone la sicurezza, ma difficilmente Zelensky potrebbe accettare, sarebbe troppo rischioso. “Noi sosteniamo qualsiasi formato, incontro bilaterale, incontro trilaterale, credo che la Russia faccia di tutto per rinviarlo”, ha detto Zelensky. Per i leader europei Putin starebbe prendendo tempo di modo da poter conquistare più territori in Ucraina e rivendicarne quindi il possesso una volta che sarà raggiunta l’eventuale pace, nel frattempo la guerra avanza.