Morte Ramy Elgaml, perizia cinematica scagiona vicebrigadiere: "Inseguimento carabinieri corretto. Nessun contatto auto moto, decesso per schianto con palo"
MORTE RAMY ELGAML, COSA DICE LA PERIZIA CINEMATICA
Svolta nel caso relativo alla morte di Ramy Elgaml: l’inseguimento dei carabinieri fu corretto e conforme alle procedure e non ci fu alcun contatto tra auto e moto. Sono le conclusioni della perizia effettuata dal consulente Marco Romaniello. Il documento, visionato dall’Agi, riporta l’attività svolta: sono stati esaminati tutti i video ed è stata effettuata un’analisi cinematica precisa da cui è emerso che sono state seguite le procedure previste per gli inseguimenti. Il perito ha sottolineato che il vicebrigadiere non poteva “attuare un’azione difensiva” dopo la “manovra improvvisa e imprevedibile” da parte di chi era alla guida del motorino.
L’ingegnere ha concluso che la risposta del carabiniere e la sua reazione “sono state adeguate e controllate“, frutto di “processi mentali automatici“. La perizia evidenzia anche come la concausa decisiva dell’evento che ha portato alla morte di Ramy Elgaml, a prescindere da quelli legati alla loro condotta, sia rappresentata dalla presenza del palo del semaforo che ha fermato la caduta.
LA GUIDA DI BOUZIDI FARES
La perizia cinematica si sofferma anche sulla condotta di Bouzidi Fares, conducente del motociclo di cui Ramy Elgaml era terzo trasportato. La sua guida viene definita “spregiudicata” e molto pericolosa, visto che non si è fermato ai semafori rossi, ha rischiato altri incidenti e ha percorso alcuni tratti in contromano o alla cieca.
Un atteggiamento che viene definito “sprezzante del pericolo“, ma comunque Bouzidi Fares si è assunto il rischio degli effetti che quella condotta poteva avere non solo per se stesso, ma anche per l’amico.
Per quanto riguarda il cambio di traiettoria, potrebbe essere stato dovuto a fattori diversi, in primis al fatto che l’inseguimento si stava rivelando lungo. Ciò potrebbe aver inciso sulla concentrazione e attenzione, così come potrebbe aver causato un affaticamento cognitivo.
NESSUNO SCONTRO TRA L’AUTO E LA MOTO
L’auto dei carabinieri, comunque, non ha impattato sul motociclo, come invece aveva ipotizzato la polizia locale di Milano, sbagliando. Nessun dubbio, invece, sul fatto che Ramy Elgaml sia stato investito dall’auto dei carabinieri dopo l’incidente, ma il perito precisa che è molto difficile ricostruire le modalità precise dell’investimento di ogni parte del corpo del ragazzo, visto che è stato poi spostato per favorire i soccorsi.
