Il viceministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci al Messaggero: "La raccolta delle domande partirà tra qualche giorno"
Via libera al decreto per l’assegno di inclusione in Conferenza Unificata. Il nuovo strumento disposto dal governo per superare il reddito di cittadinanza partirà da gennaio: “Tutte le strutture coinvolte , stanno lavorando per partire senza problemi da gennaio, anche aprendo alla raccolta delle domande nel 2023, quindi nei prossimi giorni. Per l’Italia è l’avvio di una nuova fase di sostegno attivo all’inclusione lavorativa, ma anche, e penso soprattutto, di integrazione sociale indispensabile per rilanciare i territori a più alto rischio di devianze e povertà educativa”, le parole al Messaggero del viceministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci.
Il reddito è concentrato prevalentemente al Sud e secondo la Bellucci dove c’è povertà economica legata alla mancanza di lavoro c’è sempre più alto rischio sociale: “Per questo crediamo fortemente al binomio politiche sociali-lavoro, non ci può essere uno senza l’altro. E anche in ragione di ciò, sarà determinante una collaborazione ancora maggiore di tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte: sanitarie, giudiziarie e scolastiche. L’Adi si rivolge infatti anche alle persone più fragili e svantaggiate che sono in carico nei programmi di cura, assistenza e reinserimento sociale”.
Il punto del viceministro Bellucci
Secondo Bellucci si tratta di uno strumento che avvicina la Repubblica a fragili e indigenti, ma anche di una grande sfida di sistema. Il cambiamento è già partito, ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia, a cominciare dalle platee coinvolte rispettivamente con Strumento formazione lavoro e con l’Assegno di inclusione: “Ma soprattutto cambia radicalmente la modalità della partecipazione da parte del destinatario delle misure di sostegno del reddito che è chiamato a una fattiva attivazione”. Il reddito di cittadinanza – misura assistenzialista – non ha aiutato o sostenuto l’ingresso nel mondo del lavoro, finendo per creare distorsione e favorire il sommerso nei territori maggiormente a rischio criminalità.
La misura prevede il coinvolgimento sepre più centrale di Comuni e Regioni, ha proseguito la Bellucci: “Viene potenziata la responsabilità dei soggetti chiamati a effettuare la presa in carico: innanzitutto i servizi sociali degli Ambiti territoriali sociali, che dovranno utilizzare tutti gli strumenti e le risorse finanziarie di cui dispongono, a valere sul Fondo per la lotta alla povertà, per rafforzarsi e poi rafforzare l’attivazione di dispositivi e misure di accompagnamento delle persone in condizioni di povertà”.
