C'è un indagine in corso che mette al centro Ranucci e alcuni audio mandati in onda a Report

Una delle trasmissioni più seguite e discusse della televisione italiana è senza dubbio Report. Tuttavia Sigfrido Ranucci, volto del contenitore d’inchiesta, si trova al centro di un caso giudiziario che potrebbe cambiare la linea editoriale del programma. 

Negli ultimi giorni infatti, una vicenda che aveva già fatto molto parlare è tornata a riaccendere il dibattito pubblico. Il motivo è una serie di audio privati che erano stati trasmessi durante una puntata di Report, nei quali emergono conversazioni tra l’allora ministro Sangiuliano e la compagna Federica Corsini. Questi audio hanno scatenato non solo discussioni nel mondo politico, ma hanno scatenato questioni legali che coinvolgono direttamente il conduttore e giornalista. 



La tensione cresce anche perché a sollevare il caso sono stati esponenti politici di rilievo, che accusano la trasmissione di aver violato la privacy con modalità discutibili. Dal canto suo, Ranucci ha risposto duramente, sostenendo la legittimità del lavoro giornalistico svolto e l’importanza del materiale diffuso per il pubblico interesse.



Sigfrido Ranucci indagato per la diffusione di audio privati: le accuse di Forza Italia

A innescare la polemica è stato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che ha denunciato un presunto illecito legato alla diffusione di audio durante una puntata di Report. Secondo quanto emerso, il conduttore Ranucci e il giornalista Luca Bertazzoni sono sotto indagine da parte della Procura di Roma con l’accusa di interferenze illecite nella vita privata. Gasparri ha definito l’uso di quegli audio “un atto di voyeurismo televisivo” e ha sollevato forti dubbi sul ruolo della Rai in questa vicenda, chiedendo un intervento deciso da parte dell’azienda.



Alcuni audio mandati in onda a Report hanno scatenato le polemiche – Fb@Sigfrido Ranucci-ilsussidiario

Non meno dura la posizione del capogruppo di Forza Italia nella commissione di Vigilanza Rai, Roberto Rosso, che ha sottolineato la necessità di riflettere sul tipo di servizio pubblico che si intende offrire. Per Rosso, la Rai non può trasformarsi in uno strumento per diffondere gossip, e la situazione richiede una valutazione attenta delle responsabilità di chi rappresenta il volto della televisione pubblica.

La risposta di Ranucci non si è fatta attendere: “Premesso che la notizia della denuncia della signora Corsini, moglie di Sangiuliano, nei confronti di Report, risale a dicembre scorso” ha puntualizzato il giornalista, che ha aggiunto: “ed era già nota, e premesso che il ‘garantista’ Rosso parla di avviso di garanzia quando a noi non è stato ancora notificato, vale la pena ricordare alcuni fatti”. Scrive sui social. 

Secondo Ranucci, il materiale era stato registrato con il consenso dello stesso Sangiuliano e che, anzi, gli elementi emersi hanno dimostrato dinamiche importanti: “L’audio che ha trasmesso Report della telefonata tra l’allora ministro Sangiuliano e la consorte era stato registrato da Rosamaria Boccia con la consapevolezza dello stesso ministro, come detto dal suo stesso avvocato. In quell’audio di pochi secondi c’è la prova che Sangiuliano ha stoppato il contratto a Maria Rosaria Boccia perché chiesto perentoriamente dalla moglie, e non per presunti conflitti come dichiarato in un’intervista al Tg1…Infatti subito dopo quella telefonata Sangiuliano invia un sms al suo capo di Gabinetto nel quale chiede di sospendere l’iter”.

Infine, il giornalista ha ricordato che la sua posizione è stata già archiviata dal consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti, manifestando fiducia nell’operato della magistratura per chiarire ogni aspetto di questa complessa vicenda. ”Su questa vicenda il consiglio di disciplina dell’ordine dei giornalisti ha già archiviato la mia posizione”. Le parole del conduttore