Ricciardi: pochi fondi a ospedali pubblici/ “Accesso a cure solo per chi può pagare”

- Valentina Simonetti

Walter Ricciardi, ex consigliere Ministero Salute, intervistato dal Messaggero Veneto fa il punto della situazione sugli attuali problemi del Sistema Sanitario Nazionale

walter ricciardi Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute (LaPresse)

Walter Ricciardi, professore di Igiene e medicina preventiva all’Università Cattolica di Roma ed ex presidente dell’Istituto Superiore di sanità, intervistato dal quotidiano Il Messaggero Veneto per la pagina di economia, fa un’analisi dell’attuale servizio sanitario nazionale, criticando una trasformazione del sistema pubblico che non ha approfittato della pandemia per rilanciare una maggiore efficienza di tutto il comparto ospedaliero.

Ma l’ex consigliere del Ministero della salute, ha anche parlato dei problemi delle carenze di strutture, e del personale per garantire l’accesso alle cure ai pazienti. Quando si verifica una situazione del genere infatti, subentra il settore privato con costi che aumentano per i cittadini, costretti a rivolgersi a strutture non pubbliche pur di curarsi. Il professore sostiene che il Sistema Sanitario Nazionale, va incrementato con le tasse, oltre che con i fondi europei, soprattutto per far fronte all‘emergenza di mancanza di medici ed infermieri: “E se non si interviene presto si corre il rischio di avere moltissimi posti letto ma nessuno a garantire l’assistenza dei pazienti

Pochi fondi alla sanità pubblica e mancanza di personale: “rischio darwinismo sanitario”

L’attuale allarme lanciato anche dalle università italiane, è proprio quello di non avere sufficienti iscritti ai corsi di laurea in medicina ed infermieristica, complice lo sfruttamento del lavoro durante l’emergenza covid, ma anche per scarsità di fondi, non sufficienti a garantire gli stipendi adeguati a queste professionalità. Nel prossimo futuro, questo ” comporterà un grave deficit di medici in aree quali la rianimazione, la medicina interna, la chirurgia, e l’anestesia.

Il darwinismo sanitario di cui parla Ricciardi potrebbe essere il risultato di una crescente disuguaglianza tra settore pubblico e privato, che di fatto comporterebbe l’erogazione di cure adeguate solo a chi può permettersi di pagare, lasciando fuori una parte dei cittadini costretti a continuare a rivolgersi al Servizio Sanitario Nazionale, con le problematiche dei lunghi tempi di attesa. In Italia infatti ci sono “5 posti letto ospedalieri ogni mille abitanti, contro i 6 della Francia e gli 8 della Germania” e : mancano 53mila infermieri”.

Emergenza Covid era occasione per migliorare il Sistema Sanitario Nazionale

Tornando al problema Covid, il professor Ricciardi sottolinea come, un’emergenza simile affrontata in Italia, poteva essere un’ottima occasione per il miglioramento di tutti i servizi nazionali di sanità pubblica. Criticando l’attuale manovra finanziaria, colpevole di non aver destinato abbastanza risorse al settore, nonostante la memoria della pandemia, “quello che è stato stanziato quest’anno a stento copre l’aumento della bolletta energetica degli ospedali“.

Ma a quanto pare secondo Ricciardi, l’Italia non è l’unica a non aver imparato abbastanza dalla crisi sanitaria globale dovuta al virus. Anche la Cina, in base a quello che sta ancora accadendo, dimostra di non aver ancora superato l’emergenza. Il professore punta il dito contro i vaccini cinesi, colpevoli di non essere abbastanza efficienti come quelli occidentali, aggiungendo che i cinesi “non vogliono acquistarli per motivi politici” mettendo così a rischio tutta la popolazione. E conclude con un’amara riflessione sulle pesanti ripercussioni della pandemia, in una dinamica che vede i governi preferire l’economia e le dinamiche geopolitiche alla salute delle persone: “In Cina è in corso una catastrofe sanitaria immane. Edè la prova che questo accade quando i governi non seguono la scienza“.







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