RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BOERI
L’ex Presidente dell’Inps Tito Boeri, intervistato dalla Stampa, ritiene inevitabile che il sistema pensionistico debba adeguarsi all’andamento demografico. Dunque, se non si vuole aumentare l’età pensionabile occorre ridurre l’importo degli assegni. In un intervento pubblicato su startmag.it, Michele Poerio e Stefano Biasoli avanzano, invece, delle proposte per mettere in sicurezza il sistema pensionistico senza penalizzare chi percepisce gli assegni limitando la loro rivalutazione. Occorrerebbe, quindi: non abusare degli anticipi pensionistici, né delle decontribuzioni; impegnarsi contro la denatalità e l’evasione fiscale; evitare l’introduzione di costosi bonus; separare assistenza e previdenza nel bilancio Inps.
RIFORMA PENSIONI 2025, IL REBUS DELLA SPESA PENSIONISTICA
A proposito di quest’ultimo tema, in un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano viene evidenziato che la spesa netta previdenziale nel 2023 è stata inferiore alle entrate contributive di circa 42,5 miliardi di euro. E, dunque, il sistema sarebbe più che in equilibrio. Tuttavia, l’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica evidenzia che su 950 miliardi di spesa pubblica complessiva nel 2024, le pensioni pesano per 347 miliardi, ben più di un terzo. Resta, quindi, cruciale riuscire a intendersi su cosa debba considerarsi spesa pensionistica, posto che secondo il Presidente dell’Inps Gabriele Fava separare la spesa assistenziale da quella previdenziale sarebbe oneroso per lo Stato.
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