Riforma pensioni 2025, le parole di Maurizio Landini e l’esito dell’incontro tra Governo e sindacati delle forze armate e di sicurezza
RIFORMA PENSIONI, L’AUMENTO FINO A 6 MESI DEI REQUISITI
Non sembrano esserci margini per evitare un aumento dei requisiti pensionistici non proprio marginale per le forze armate e le forze di sicurezza dal 2028, pari a sei mesi. L’incontro tra Governo e sindacati che si è tenuto martedì, infatti, non ha visto accolta la richiesta di quest’ultimi di cancellare la norma prevista nella Legge di bilancio che aggrava di ben tre mesi l’aumento dei requisiti pensionistici in base all’aspettativa di vita che scatterà per quasi tutti i cittadini dal 2027. Le ragioni della risposta negativa dell’Esecutivo stanno nella mancanza delle necessarie coperture finanziarie. Resta da vedere se gli emendamenti presentati in Parlamento per evitare questo incremento verranno approvati.

LE PAROLE DI LANDINI
Intervistato dalla Stampa, intanto, Maurizio Landini evidenzia che nel nostro Paese l’età pensionabile sta salendo e potrebbe presto arrivare a 70 anni, il che rappresenterebbe un livello record in Europa. Secondo il Segretario generale della Cgil, il Governo non sta facendo nulla, inoltre, per cercare di aiutare giovani e donne che hanno carriere discontinue, che mettono a repentaglio il loro futuro previdenziale, né per aiutare quanti svolgono un lavoro gravoso e hanno più di 60 anni, che spesso rischiano un infortunio, a volte mortale, dato che il traguardo della quiescenza è per loro ancora lontano. Infine, il sindacalista sottolinea che i pensionati, come i lavoratori dipendenti, restano tartassati nel nostro Paese.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
