Roberto Baggio sarà uno dei protagonisti dei racconti di sport di ‘Quelli della Luna’, la trasmissione condotta da Giampiero Mughini su Rete 4, che racconta storie di campioni a trecentosessanta gradi. Il ‘Divin Codino’, uno dei suoi tanti soprannomi nel corso della sua carriera calcistica, è stato senza ombra di dubbio un personaggio amato, forse l’ultimo calciatore trasversalmente apprezzato da tutti i tifosi di calcio in Italia, probabilmente per il fatto che la sua carriera non si legò mai in maniera viscerale ad un solo club. La carriera di Baggio è stata contraddistinta dal raggiungimento di vette straordinarie a livello individuale, su tutte il Pallone d’Oro conquistato nel 1993, ma al tempo stesso dal rammarico di non aver mai conquistato i massimi allori a livello di squadra, senza aver mai vinto la Coppa dei Campioni – Champions League e avendo solo sfiorato il Mondiale di calcio, terminato nell’edizione del 1994 negli Stati Uniti con un suo calcio di rigore tirato alle stelle a Pasadena, nella finale contro il Brasile.
ROBERTO BAGGIO: IL RIGORE SBAGLIATO IN FINALE AI MONDIALI DEGLI USA
Roberto Baggio è nato a Caldogno, in provincia di Vicenza, e proprio al Vicenza ha mosso i suoi primi passi nel mondo del calcio, subendo però sin da giovanissimo un grave infortunio che ne ha condizionato la carriera, la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio. La Fiorentina però decise di scommettere ugualmente sul talentuoso numero dieci, che diventò nel giro di breve tempo un vero idolo della tifoseria viola. Il che nel 1990 porterà a una vera e propria sommossa popolare a causa della tifoseria al momento del suo passaggio all’odiata Juventus. Dove Baggio troverà probabilmente la sua massima forma a livello internazionale. La Coppa UEFA vinta nel 1993 porterà alla conquista del Pallone d’Oro, conseguimento storico. Ma l’anno successivo il Mondiale negli Usa sarà uno spartiacque. Grandissimo protagonista fino alla semifinale contro la Bulgaria, un infortunio ne limiterà l’efficienza nella finalissima disputata sotto il sole di mezzogiorno e il rigore fallito diventerà iconico, oltre a segnare la fine del suo rapporto con Arrigo Sacchi.
ROBERTO BAGGIO: CAMPIONE FUORI DAGLI SCHEMI
Tutto cambierà, iniziano 4 anni difficili con Conte che lo scarica alla Juventus e 2 anni sostanzialmente da comprimario al Milan. La svolta nel 1997, il passaggio al Bologna dove ha comunque pesanti contrasti col tecnico Ulivieri. Superati a gennaio, nel 1998 Baggio trascina il Bologna in Europa e si impone come miglior giocatore del campionato, ma ai Mondiali in Francia paga il dualismo con Alex Del Piero. Non è destino per Roby trovare la gloria in Nazionale, l’ultimo treno è passato e non sarà presente né agli Europei del 2000 né ai Mondiali del 2002, anche a causa di gravi infortuni dai quali si rialzerà trovando l’allenatore che forse gli sarebbe servito in gioventù. Ovvero Carletto Mazzone, che l’ha accompagnato nella sua ultima esperienza da calciatore al Brescia in cui ha regalato le ultime, straordinarie magie. Poi Baggio è rimasto sempre un po’ defilato dal mondo del calcio, non ha avuto fortuna un tentativo di inserimento in FIGC per lui, schivo e fuori dalle logiche del calcio moderno ormai sempre più vicino allo show business.