L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rimane nell’occhio del ciclone. La procura della capitale lo ha infatti iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta mazzetta versata da Menarini Bus per la fornitura di 45 autobus alla società Roma Metropolitane. Finanziamento illecito il reato ipotizzato dal pm Paolo Ielo e imputato all’esponente politico. Ma le indagini hanno messo sotto torchio anche Pierfrancesco Guarguaglini – l’ex presidente di Finmeccanica – accusato dello stesso reato. La procura ipotizza inoltre il reato, per altre 19 persone, di estorsione e false fatturazioni, corruzione e favoreggiamento e finanziamento illecito ai partiti.
La vicenza riguarda il cosiddetto Corridoio Laurentina e vede coinvolti anche l’ex amministratore delegato dell’ente Eur, Riccardo Mancini; gli imprenditori Roberto Angelo Ceraudo; Edoardo d’Incà Levis; Francesco Subbioni e Fabrizio Franco Testa. Secondo quanto è filtrato, questi nomi erano già noti e presenti in altri filoni d’inchiesta dei magistrati della capitale in merito ad appalti e commesse. Il Giudice per le indagini preliminare ha concesso la proroga investigativa (di ulteriori 6 mesi) per cercare di venire a capo e far chiarezza sul fatto. La scadenza dell’inchiesta nei confronti di Gianni Alemanno era fissata il 19 ottobre prossimo, ma con questa mossa del Gip a Stefano Aprile gli inquirenti avranno il tempo necessario per effettuare tutti gli accertamenti del caso all’ex sindaco che in queste ore è impegnato, presso la Camera dei deputati, all’iniziativa promossa da Fratelli d’Italia “Officina per l’Italia”, piattaforma culturale e programmatica aperta a tutte le correnti del centro-destra.