Il dato, per il momento è ancora peggiore del previsto. Si sapeva che queste elezioni non avessero per nulla entusiasmato gli elettori: solo pochi mesi orsono era stato il periodo di massimo splendore dell’antipolitica. Poi, dalle Politiche in avanti la situazione è peggiorata ulteriormente: il partito di Beppe Grillo ha preso un terzo dei voti degli italiani, ma si è rivelato inadeguato al compito che gli è stato affidato; Bersani, in due mesi, non è riuscito a dar vita ad un governo; durante le elezioni del presidente della Repubblica si è assistito a scene pietose. Insomma, la disaffezione generale è assolutamente dominante e questo si è ripercosso profondamente sull’affluenza alle comunali del del 26 e del 27 maggio. A Roma, dove i candidati Alemanno, Marino, De Vito e Marchini non hanno di certo scaldato i cuori, alle 12 aveva votato il 9,32 per cento degli aventi diritto. Molti di meno di quelli che avevano votato alle scorse amministrative, quando alla stessa ora si era recato alle urne il 14,61 per cento degli elettori, ovvero il 5,29 per cento in più. Nel Lazio, in generale, non va meglio negli altri comuni in cui si è votato. A Fiumicino, in particolare, si è registrato un calo del 3,74 per cento mentre a Viterbo ha votato il 5,5 per cento in meno dell’ultima tornata.