Si sono costituiti quattro studenti, dichiaratisi gli autori del rogo che ha semi distrutto il liceo romano Socrate. Due di loro sono maggiorenni, gli altri due ancora minorenni. Hanno anche chiarito il motivo del loro folle gesto: una vendetta per essere stati bocciati. Dei quattro, due erano alla seconda bocciatura consecutiva, uno alla prima mentre l’ultimo era stato promosso. Una ritorsione, hanno detto agli agenti della Digos che li hanno interrogati, la politica non c’entra. Esclusa dunque la vendetta omofoba per le iniziative pro gay da parte di alcuni studenti della scuola come si era detto inizialmente. Tra l’altro, hanno detto, non era intenzione provocare un incendio così vasto che ha distrutto quasi tutte le aule del primo piano. Ancora sotto shock professori e preside per l’accaduto: “E’ stato un colpo duro. Mi sento svuotato. Non pensavo che una scuola che lavora con le famiglie, anche quelle di chi ‚ in difficoltà, potesse generare persone così?’ ha detto il preside’. I due maggiorenni adesso rischiano una pena fra i tre e i sette anni: il fatto che siano incensurati e altre attenuanti potrebbero prendere una condanna di un anno e mezzo con sospensione condizionale della pena.