Dopo soli 6 mesi sono stati concessi i domiciliari a Rosa Vespa: la notizia ha indignato la famiglia della neonata rapita e l'avvocato
Si è parlato del caso di Rosa Vespa stamane a Morning News, la donna che lo scorso gennaio, a Cosenza, entrò in una clinica e rapì una neonata dopo aver inscenato una finta gravidanza e aver beffato sia il proprio compagno quanto i parenti e gli amici. Aveva costruito un vero e proprio castello di bugie che poi si sono tutte sgretolate quando le forze dell’ordine hanno fatto irruzione presso l’abitazione vicino a Cosenza dove Rosa Vespa e i suoi parenti (questi ultimi ignari), stavano festeggiando l’arrivo.
A sei mesi da quei fatti Rosa Vespa è stata scarcerata e messa ai domiciliari, una decisione che ovviamente non sta bene a Valeria Chiappetta, la mamma a cui fu rapita la propria piccola e che visse ore di puro terrore dopo la sparizione. “La mia famiglia non sta bene – spiega – soprattutto dopo l’ultima notizia appresa, la nostra famiglia è indignata da questa cosa, a cinque mesi dal rapimento di mia figlia”
ROSA VESPA AI DOMICILIARI, IL COMMENTO DELLA MAMMA DELLA NEONATA RAPITA
Poi ha proseguito: “Questa donna è a casa senza braccialetto elettronico quindi sono aumentate le paure e le ansie e viviamo in uno stato di ansia perenne già da quando è avvenuto il fatto e adesso si è moltiplicato purtroppo”. Quindi aggiunge: “Non ce lo aspettavamo, ce lo saremmo aspettati magari più in la”, per poi concludere: “Ora la mia paura più grande è quella di rivederla in giro ma anche che ci possa fare del male, le paure sono tante”.
In collegamento con il programma di Canale 5 vi era anche Chiara Penna, legale della famiglia della neonata rapita, che in merito alla scarcerazione di Rosa Vespa spiega: “Sono stata per molto tempo anche nell’osservatorio carcere e non ho mai visto a fronte di reati cosi gravi la concessione dei domiciliari dopo sei mesi e soprattutto senza nuovi elementi che possono giustificare questa misura, che ripeto era con braccialetto elettronico che ancora non c’è”.
ROSA VESPA AI DOMICILIARI, L’AVVOCATO: “DOVE E’ IL BRACCIALETTO?”
Di fatto Rosa Vespa doveva essere scarcerata ma solo con il braccialetto elettronico, dispositivo che allo stato attuale non è ancora stato installato: “Se questo braccialetto era necessario, in mancanza di disponibilità, cosa è cambiato? – si domanda giustamente l’avvocato – questo braccialetto serve o non serve?”.
E ancora: “Perchè io ho visto detenuti cautelati aspettare anche oltre un mese l’istallazione di questo braccialetto elettronico a fronte di reati di minor allarme sociale, quindi noi ragioniamo esclusivamente sul dato tecnico e agiremo con tutti gli strumenti che il codice ci consente per buona pace della controparte”. Vedremo come finirà questa vicenda che tenne l’Italia per ore con il fiato sospeso lo scorso gennaio e che indignò: è giusto concedere i domiciliari dopo soli 6 mesi a fronte di un rapimento? La misura sembrerebbe leggera ma ovviamente non siamo noi a fare le leggi e il giudice avrà deciso agendo con cognizione di causa.