La rottamazione cartelle 2026 escluderà quasi sicuramente i tributi locali delle Regioni, dei Comuni e delle Province.
Ancora novità sulla rottamazione delle cartelle da proporre per il 2026, ma stavolta si discute sulla potenziale esclusione di sanzioni e tributi locali mai pagati (come ad esempio la TARI o i tributi di competenza Regionale, Comunale o Province).
I crediti non riscossi dagli enti territoriali sono stati da sempre un punto critico. C’è chi era d’accordo a proporre la definizione agevolata anche su di essi, e chi invece no. Per evitare ogni diatriba il Governo potrebbe pensare di non considerarli validi ai fini della rottamazione quinquies.
La rottamazione delle cartelle 2026 esclude multe ed entrate locali
Giorgetti ha parlato della rottamazione delle cartelle 2026, spiegando che ogni decisione deve avere un focus specifico, e per far sì che tale soluzione possa diventare sostenibile ma soprattutto equa, sarebbe giusto differenziare i debitori meritevoli da quelli “scorretti”.

Un tema che ha poco a che fare con l’inclusione o esclusione delle entrate locali, ma incentrato sul mantenere un equilibrio finanziario e allo stesso tempo proporzionato a chi realmente merita di ricevere fiducia dal fisco.
Tuttavia, in Manovra si suppone già la rateizzazione massima a 108 rate e niente recidivi, proprio per restare coerente con il pensiero espresso dal ministro per l’Economia e le Finanze.
Un gap da 48 miliardi di euro
Il motivo di escludere i tributi mai riscossi dagli enti locali (Province, Regioni e Comuni), comprese le multe stradali e non, è dettato dal numero oneroso di inadempimenti (molte provengono proprio dagli istituti territoriali).
Poi la criticità ulteriore del gap da 48 miliardi di euro, nonché la cifra che l’Erario si aspettava di riscuotere e che invece non ha incassato. C’è da aggiungere che poco più del 90% di debitori, devono saldare importi “minimi”, poco sotto i 5.000€.
La definizione ufficiale potrebbe arrivare tra domenica e massimo mercoledì, quando al tavolo siederanno i tecnici della Commissione di Bilancio per comprendere l’effettiva compatibilità con quanto annunciato.
Ad oggi, ci si aspetta una rottamazione cartelle 2026 che esclude recidivi, crediti spettanti ai tributi locali, multe e una rateizzazione massima di 108 rate (con anticipi del 5% soltanto per somme debitorie ingenti).
