Nuova Rottamazione fiscale, il Mef studia criteri più stringenti per escludere dalla definizione agevolata i debitori recidivi e quelli decaduti
Il governo sta preparando una nuova rottamazione cartelle esattoriali, la sanatoria quinquies che permetterà a milioni di contribuenti di mettersi in regola con il fisco e pagare gli arretrati a rate. Una possibilità che sarà offerta soprattutto a chi è in difficoltà economica ed è in posizione debitoria con Agenzia delle Entrate, ma che, secondo le prime anticipazioni, non sarà più per tutti.
Da quanto emerge sulla relazione tecnica che è al vaglio sul tavolo del Mef infatti, sembrerebbe che a differenza delle edizioni passate, questa volta i requisiti saranno più stringenti e potrebbero escludere una vasta platea di titolari.
Si tratterebbe in particolare di chi ha già avuto ritardi e insolvenze con i pagamenti e che quindi risulta decaduto, così come i recidivi, un criterio che potrebbe così tagliare fuori quasi il 77% di chi precedentemente era rientrato nella definizione agevolata, perchè l’alta percentuale riguarda in particolare coloro che nei tre anni precedenti la misura hanno già accumulato diverse iscrizioni a ruolo dimostrando una insolvenza alla base.

Rottamazione quinquies, stretta sui requisiti: esclusi debitori recidivi e decaduti dalle precedenti sanatorie
La rottamazione quinquies che il governo si sta apprestando ad approvare per cercare di recuperare le entrate fiscali potrebbe non riguardare tutti i contribuenti con cartelle esattoriali non pagate. Il nuovo criterio allo studio dei tecnici del Ministero potrebbe restringere la platea dei beneficiari escludendo i soggetti che hanno già avuto debiti insoluti nelle precedenti sanatorie, ma anche i contribuenti definiti recidivi con altre iscrizioni a ruolo. La decisione deriva dalla relazione della Commissione sul magazzino dell’ente riscossione, che ha evidenziato come le precedenti edizioni delle rottamazioni in realtà non avrebbero portato i benefici sperati, visto che la quota di chi ha smesso di pagare le rate è pari a quasi il 60% di tutti i titolari.
Oltre a questo, nel documento ci sono i dati sulle posizioni debitorie dei contribuenti, che ammontano a 21,78 milioni. Per la maggior parte si tratta di persone fisiche e in particolare, per il 71,3% lavoratori dipendenti e pensionati, con arretrati dovuti non solo all’Agenzia Entrate ma anche a enti previdenziali e locali. C’è poi anche un’ampia quota di autonomi e imprese, che hanno somme da pagare accumulate negli anni. Considerato che in totale rappresentano il 30% di tutta la popolazione maggiorenne, è evidente che quello dei mancati pagamenti è un problema cronico difficile da risolvere solo con le definizioni agevolate.
