La conferma del Segretario di Stato USA Rubio sull'invio di armi all'Ucraina: “niente materiale o denaro. Ok a vendita con i fondi UE-NATO”. Gli scenari

RUBIO ‘CONFERMA’ TRUMP: BASTA AIUTI IN ARMI ALL’UCRAINA, MA NESSUN BLOCCO ALLA VENDITA (CON SOLDI UE-NATO)

Lo aveva annunciato già settimane fa mettendo in guardia l’Ucraina sul cambio di passo avvenuto con l’amministrazione Trump, specie a ridosso di un potenziale all’epoca contatto per fissare un primo vertice con il Presidente russo: ieri il leader americano in conferenza stampa con Zelensky ha spiegato quanto poi il Segretario di Stato USA Marco Rubio ha confermato in piena regola circa lo stop dell’invio a Kiev di nuove armi e/o cospicui sostegni militari all’esercito in guerra contro la Russia.



Raggiunto dalla Fox News per commentare la lunga giornata campale ieri a Washington, il leader della diplomazia americana è perentorio nello spiegare quanto sia invalicabile per la Casa Bianca lo stop alla “cessione” di armi a Kiev. Mentre i leader europei hanno discusso e ottenuto ieri da Trump il via libera a fissare garanzie di sicurezza per l’Ucraina, Rubio specifica che non è affatto bloccata la vendita di armi per trasferirle nell’est Europa: «non diamo più armi», e soprattutto «non diamo più denaro» fluente all’alleato Zelensky, ma questo non significa porre blocchi o impedimenti all’acquisto di materiale militare.



Vertice USA-UE sull’Ucraina: Trump e Zelensky con Meloni, Macron, Merz, Starmer, Stubb, Rutte, Von der Leyen (ANSA 2025, Filippo Attili)

Come spiega ancora il Segretario di Stato americano alla Fox, la vendita di armi all’Ucraina le possono pagare «i Paesi europei attraverso la NATO»: il paragone netto è marcato rispetto alla precedente amministrazione Biden è evidente, come del resto già evidenziato nel vertice con Zelensky ieri dallo stesso Donald Trump, parlando di «Governo Biden corrotto e pessimo, ha permesso la guerra in Ucraina».

“RUSSIA E UCRAINA DOVRANNO FARE DEI SACRIFICI PER L’ACCORDO DI PACE”: IL MONITO DEL SEGRETARIO DI STATO USA

Secondo Marco Rubio il cambio di passo intentato dall’amministrazione Trump è invece anche nel contenuto, oltre che nella forma: interrompere il flusso di soldi e armi americane verso un Paese senza essere in guerra direttamente è qualcosa che la Casa Bianca intende porre fine. Senza però togliere le garanzie preventive a Kiev, o comunque permettendo l’acquisto da UE e NATO di nuovo materiale bellico per contrastare l’avanzata della Russia.



Sempre al canale Fox e sempre con il n.1 della Segreteria di Stato americana, non si nasconde la preoccupazione per i prossimi vertici diretti fra Ucraina e Russia, specie se nessuno intende rinunciare a qualche propria condizione di pace: tanto Zelensky quanto Putin, è il monito di Rubio, «dovranno fare alcune concessioni», non si potrà avere un 100% di “desideri” originari, qualche sacrificio dovrà essere fatto per poter giungere ad una pace tanto attesa quanto complicata. Inutile girarci attorno, è sulla cessione dei territori che molto dipenderà lo scambio diretto fra Mosca e Kiev: «non ci dovrà essere una resa incondizionata da entrambe le parti, serve un accordo accettabile per finire la guerra».