Rudolf Dassler ha fondato Puma dopo la separazione dal fratello Adi (che a sua volta fondò Adidas). La loro storia nel film trasmesso stasera su Rai 3.
Rudolf Dassler, da Adidas a Puma
I contrasti tra Adi e Rudolf Dassler all’interno di Adidas contribuirono decisamente a separarli. Così, quel business nato su iniziativa del primo all’inizio degli anni 20, sembrò presto destinato a fallire a causa delle incomprensioni. Ma alla fine non andò come previsto: Adidas rimase ad Adi, che gli aveva dato il nome, e Rudolf ideò Puma, un altro marchio di abbigliamento e scarpe destinato a fargli da rivale. Un confronto spietato che va avanti da anni: ancora oggi, Adidas e Puma sono due aziende in competizione per quanto riguarda il mercato del vestiario. Fa quasi sorridere, adesso, pensare che le tre strisce di Adidas non sono altro che il frutto di una precisa scelta di marketing. L’intento di Adi, in quel caso, era distinguersi dall’unica striscia dei modelli Puma, rifornendo la Nazionale tedesca di attrezzature riconoscibili e già da allora “iconiche”.
Chi è Rudolf Dassler? Cenni biografici
Per tutta risposta, Rudolf Dassler si complimentò col fratello, che in breve tempo era riuscito a “fare scuola”, a dettare cioè uno stile, nell’industria calzaturiera dell’epoca. Ma fu sempre lui il genio delle vendite, quello che con le sue competenze e la sua attitudine si riaffermò nonostante il duro colpo. La scissione, infatti, fu una scelta prevedibilmente sofferta. Gran parte degli artigiani decise di restare con Adi, mentre gli addetti alle vendite andarono via con Rudolf. Partire da zero fu senza dubbio difficile. Nei primi tempi, Puma rimase una piccola impresa di rilevanza provinciale. Fu solo grazie al figlio Armin, alcuni anni dopo, che divenne una grande azienda famosa in tutto il mondo. Rudolf Dassler scomparve nel 1974 per un cancro ai polmoni. Quattro anni dopo morì anche il fratello Adi.