Piano sicurezza Ucraina, Maria Zacharova sul possibile invio di truppe europee: "Inaccettabile, le richieste di Zelensky mettono in pericolo l'UE"
La Russia ha risposto alle richieste di garanzie da parte dell’Ucraina dichiarando inaccettabile l’invio di truppe europee a Kiev come forze di pace perchè potrebbero mettere in pericolo l’Unione Europea. La dichiarazione di Maria Zakharova, portavoce degli esteri di Mosca, ha chiarito ogni dubbio rispetto a quanto aveva già affermato Putin in precedenza, che aveva invece lasciato intendere di voler lasciare libertà di scelta a Zelensky sulle modalità, sostenendo però sempre la contrarietà sulla presenza di forze estere che avrebbero potuto mettere a rischio la sicurezza della Federazione russa.
La funzionaria ha quindi ribadito, in conferenza stampa subito dopo l’Eastern Economic Forum, che tali anticipazioni date da alcuni leader europei sulle intenzioni in merito all’impegno per la partecipazione sul piano di assistenza che includono l’intervento di eserciti stranieri, discusse durante la riunione dei volenterosi, per il Cremlino sono inammissibili. Nel frattempo tra i 26 paesi che hanno dichiarato di voler aderire al rafforzamento della difesa ucraina, ci sono già stati vari pareri negativi per la stessa ipotesi, come ad esempio la Polonia, che ha escluso categoricamente l’invio di militari, anche dopo la fine della guerra.
La risposta della Russia ai volenterosi: “Piano sicurezza ucraina non includa l’invio di truppe straniere, mette in pericolo l’UE”
La portavoce del Ministero degli Esteri della Russia Maria Zacharova, in risposta alle dichiarazioni arrivate dalla coalizione dei volenterosi sul piano di sicurezza ucraina, ha sottolineato che Mosca è contraria a qualsiasi forma di invio di truppe straniere a Kiev, e che le richieste di Zelensky sulla sicurezza mettono in pericolo l’Europa.
Alla riunione dei 26 paesi che hanno offerto sostegno nel frattempo si sta discutendo non solo della possibile partecipazione degli eserciti, ma anche del rafforzamento della difesa aerea, con uno stanziamento di fondi e armi che potrebbero passare attraverso la Nato e gli Usa. Anche su questo punto che era stato anticipato da Trump , la funzionaria ha voluto ribadire la posizione del Cremlino, contraria alla vendita di missili statunitensi alle forze ucraine, perchè entrerebbe in contraddizione con l’aspirazione di poter riuscire a risolvere il conflitto per vie diplomatiche.