La scienza sta facendo veramente dei grandi passi in avanti e la sensazione è che si possa arrivare a fare delle cose ritenute precedentemente impossibili. Andrea Cusumano del Policlinico di Tor Vergata ha anticipato alcuni risultati di recenti studi ad Ansa sulla cecità. Questi è il Presidente della fondazione MACULA & GENOMA Onlus e sta organizzando per la metà di ottobre il Simposio MACULA TODAY 2018. Di recente si sta studiando una “retina artificiale” costruita da un chip davvero piccolissimo di appena due millimetri. Questo è totalmente wireless e sarebbe in grado di aiutare i pazienti con maculopatia, cioè la malattia retinica più diffusa al momento davvero difficile da curare. Questo tipo di patologia di solito porta rapidamente i pazienti a diventare ipovedenti o completamente ciechi. Si tratta dunque di una speranza non da poco per chi non è dotato del dono della vista.
Gli esperimenti messi in pratica
Sono diversi gli esperimenti che sono stati messi in pratica negli ultimi anni, ma mai come ora si era arrivati vicini a una possibile via di guarigione per i non vedenti. Il microchip wireless è stato impiantato al momento su cinque pazienti ormai legalmente non vedenti visto lo stato avanzato della maculopatia. I risultati sono stati per il momento promettenti e in grado di regalare buone speranze. Sono stati anche altri i microchip applicati in passato, ma per problemi di retinite pigmentosa. Va ricordato che sebbene quest’ultima è una patologia grave non è associabile minimamente alla gravità della maculopatia e a quello che fa alla retina col passare del tempo. Si tratta infatti di una patologia degenerativa che è legata in un certo modo anche all’età.