C’è un particolare che avrebbe fatto la differenza nel caso del bimbo morto di meningite a Salerno con 5 medici indagati dalla Procura di Nocera inferiore. I genitori del ragazzino di due anni avevano capito che c’era qualcosa di grave, per questo hanno deciso di portarlo di notte al pronto soccorso dell’ospedale di Sarno e là ci sarebbe stato un particolare a far scattare il processo. I medici presenti nel primo soccorso avrebbero detto ai signori che il pediatra di turno era impegnato in sala parto, ma avrebbero assolutamente dovuto attenzionare il caso allo specialista visto che non si trattava di un normale attacco febbrile. Si indagherà con attenzione su tutto quello che è accaduto per cercare di capire se si poteva fare qualcosa di più o se fosse stato già tardi al momento del primo accesso al pronto soccorso. Di fatto però la situazione sembra alimentare la polemica con diverse cose che non tornano al Pm. Intanto è stata disposta l’autopsia che dovrebbe essere effettuata domani e che potrebbe rivelare davvero molti delicati particolari. (agg. di Matteo Fantozzi)
TRAGEDIA EVITABILE?
L’autopsia disposta dal magistrato sul corpo del bimbo morto di meningite svelerà se questa tragedia era evitabile. Cinque medici sono finiti sotto indagine, con i genitori che hanno sporto denuncia assistiti dall’avvocato Antonio Vecchione. La tesi di quest’ultimo si muove sul fatto che il piccolo era stato portato per ben due volte al pronto soccorso prima di veder precipitare la situazione fino alla morte la mattina dopo. Sicuramente servirà attenzione nell’analizzare i referti affinché i colpevoli siano immediatamente allontanati per evitare altre situazioni come queste. Non è chiaro cosa accadrà fino alla conclusione del processo, sembra però logico immaginare una sospensione per i cinque medici che sono sotto indagine anche perché non vivranno con serenità questo momento a prescindere se siano colpevoli o meno. Una piccola creatura ha perso la vita ora sarà necessario capire bene cosa è accaduto. (agg. di Matteo Fantozzi)
ACCUSA DI OMICIDIO COLPOSO
Per il bimbo morto di meningite nella giornata di martedì scorso a Salerno, sono finiti sotto indagine 5 medici. Come riferito dall’agenzia Ansa e dal quotidiano Il Mattino, cinque sanitari degli ospedali di Sarno e Nocera Inferiore, entrambi del salernitano, sono indagati dalla procura locale anche se gli stessi inquirenti, spiegano, si tratta di un atto dovuto. Il piccolo di appena due anni era deceduto martedì mattina presso l’ospedale Martiri del Villa Malta per una presunta meningite fulminante. Dopo la denuncia sporta dai genitori, che sono assistiti dall’avvocato Antonio Vecchione, cinque fra medici, pediatri e rianimatori che hanno curato il piccolo, sono finiti sul registro degli indagati, di cui tre in servizio presso la struttura ospedaliera di Sarno, e due a Nocera Inferiore
SI ATTENDE L’AUTOPSIA
Morto bimbo meningite. Intanto si attende l’esame autoptico che senza dubbio servirà per fare maggiore chiarezza sulla tragica vicenda che ha visto un bambino di appena 24 mesi morire. Domani mattina, come riferito dall’Ansa, il procuratore conferirà l’incarico ad Angelo Mascolo, il medico legale, che dovrebbe effettuare l’esame autoptico sul bimbo nel giro di 24 ore. L’inchiesta è stata avviata dal pubblico ministero Anna Chiara Fasano, dopo la denuncia sporta da Luca Benisatto e Laura Calvello, i genitori della piccola vittima, che vogliono capire cosa sia successo al figlio fra l’arrivo in ospedale e il successivo quanto tremendo decesso, avvenuto un’ora dopo il ricovero. L’esame autoptico sarà eseguito presso l’obitorio dell’ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno, e per i cinque iscritti presso il registro degli indagati, il reato contestato è quello di omicidio colposo. Dopo la morte per sospetta meningite (qui un altro caso recente), presso l’ospedale di Sarno è stata attivata la profilassi, come da prassi durante queste emergenze, che ha riguardato i medici, i famigliari del piccolo deceduto, nonché eventuali altri bambini che sono entrati in contatto con la vittima poco prima della sua morte.