Isabella Di Leo ha vissuto un’esperienza forte quella di un tumore da giovanissima. Nonostante questo ha dimostrato grandissima forza e ha voluto demonizzare il suo male con un fumetto dal titolo “Triplo Guaio“. Ai nostri microfoni ci racconta come è nato tutto: “L’idea di Triplo Guaio è nata una sera per caso. Era luglio ed ero un po’ sconsolata davanti al pc, dopo aver scoperto da pochi giorni di avere la mutazione genetica che mi ha fatto venire il tumore. Mi è balenata in testa questa idea, cioè che effetto avrebbe la malattia se fosse un personaggio dei fumetti. Disegnando è venuto fuori questo “mostrone” viola e rosso. Ci ho scherzato su e l’ho fatto vedere ai miei amici. Ho iniziato a farci delle vignettine sopra. Questa cosa mi ha talmente ispirato che nei giorni successivi avevo preparato un paio di strip. La cosa ha convinto me e chi mi stava intorno che poteva essere un’idea interessante da sviluppare. Mi ero resa conto che funzionava. Ci ho creduto e ho iniziato a pubblicarlo su Facebook”.
TRIPLO GUAIO DI ELISABETTA DI LEO
Perché Triplo Guaio? Ecco la risposta di Isabella: “L’ho chiamato Triplo Guaio perché contiene il nome della malattia. Mi piaceva il termine guaio legato ovviamente alla malattia. Funzionava bene anche in inglese e quindi è stata una questione di assonanza”. Questa coraggiosa e talentuosa ragazza ci ha anche raccontato: “Il mio intento era far ridere. All’inizio volevo far ridere me, perché mi faceva ridere l’idea di parlare con la mia malattia e dirgli quello che pensavo di lui. E’ nata come una cosa di sfogo personale e ho pensato come la volontaria che mi ha aiutato durante la chemioterapia come mi aveva insegnato a sorridere. Volevo fare qualcosa per gli altri, la volontaria magari non potevo farla perché sto ancora uscendo dalla malattia e non riuscirei ad affrontare in prima persona le storie altrui. Ho pensato di disegnare e comunque ho potuto aiutare gli altri. Spero di dare supporto a chi ha affrontato le cose che ho affrontato io e anche chi è vicino al malato“.