Per chi ha avuto un ictus arrivano delle notizie positive dalla medicina, con la possibilità di ripristinare le capacità motorie grazie a delle nuove terapie per andare proprio a trattare l’emiparesi. La strategia è stata messa a punto dall’Istituto di neuroscienze del Cnr e dall’Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e lo studio è stato pubblicato sulla rivista specializzata eLife. Questa ricerca prevede l’utilizzo di strumenti robotici e dunque il ripristino della normale comunicazione dei due emisferi del nostro cervello. Lo studio è stato coordinato da Silvestro Micera della Scuola Superiore Sant’Anna e da Matteo Caleo dell’In-Cnr. Questa loro scoperta potrebbe migliorare decisamente la funzione motoria dell’arto superiore colpito da paresi dopo l’ictus. Questo trattamento prevede un’inattivazione transitoria di una minuscola parte dell’emisfero sano. Questo viene combinato alla riabilitazione fisica grazie a dei strumenti robotici che potrebbero permettere un preciso controllo dell’esercizio svolto. Vanno così raccolti dati importanti su velocità, forze e traiettorie esercitate dal soggetto stesso.
Ictus, possibilità di ripristinare capacità motorie: le parole dei ricercatori
I ricercatori dello studio sull‘ictus e le possibilità di ripristinare capacità motorie hanno approfondito la situazione. La ricercatrice dell’In-Cnr e prima autrice dello stesso lavoro, Cristina Spalletti, ha parlato come riportato da InSalutenews: “Siamo partiti dalla notizia che all’interno del cervello sano esiste un bilanciamento perfetto tra i due emisferi cerebrali che sono mediati da un corpo calloso. Questo consenta una precisa coordinazione delle funzioni svolte dalle due metà del nostro cervello. Il danno ischemico altera questo equilibrio e l’emisfero sano prende il sopravvento, limitando il potenziale plastico del tessuto attorno alla lesione”. Questa ha poi aggiunto che i risultati valutati tramite tecniche elettrofisiologiche per verificare lo stato della nostra attività cerebrale e per visualizzare cambiamenti plastici nelle aree perilesionali.