La richiesta di Matteo Salvini in senato di equiparare i reati minorili a quelli dei maggiorenni: ecco cosa ha detto oggi il ministro
Il ministro dei trasporti e delle infrastrutture, leader della Lega e vice presidente del consiglio, Matteo Salvini, riaccende il dibattito sul tema dei reati giovanili e sulla necessità di inasprire le pene nei loro confronti. In molti Paesi occidentali – su tutti gli Stati Uniti – se un reato viene commesso da un minore la pena è uguale o comunque molto simile, a quella comminata ad un adulto, e da tempo si dibatte se anche in Italia non sia il caso o meno di inasprire le pene verso i minori.
Si trova assolutamente d’accordo con questa seconda ipotesi il sopracitato Salvini, che parlando oggi in Senato, in occasione della presentazione di una legge a firma Carroccio per quanto riguarda la sicurezza e le vittime della criminalità, ha spiegato che nel corso di un anno sono stati commessi ben 44mila reati da minori, di conseguenza “è ormai doveroso” equiparare l’episodio dilettuoso del minore a quello dell’adulto.
SALVINI SUI REATI MINORILI: “SONO CAMBIATI I TEMPI”
Nel corso del 2025 sono stati diversi gli episodi che hanno fatto scalpore con protagonisti dei minori, su tutti, quello della povera Aurora, 13enne morta dopo una caduta dal terrazzo e che secondo l’accusa sarebbe stata spinta dal suo fidanzatino di anni 15. Ebbene, se venisse condannato e riconosciuto colpevole di omicidio volontario, sconterebbe una pena ben ridotta rispetto a quella che rischierebbe un adulto nella stessa situazione, fino all’ergastolo.
Per Salvini i ragazzini che oggi hanno 15, 16 e 17 anni, non sono come i 15enni “dei miei tempi”, visto che alla sua epoca, ha sottolineato ancora l’ex ministro dell’interno, non vi erano i social e i telefoni, ma c’era il ghiacciolo e il pallone e non “giravano con il coltello”, che si usava solo per andare a funghi.

SALVINI: “IL 16ENNE DI OGGI E’ MOLTO PIU’ MATURO”
“Il 16enne di oggi è molto più maturo – aggiunge – avendo molto più strumenti rispetto al suo coetaneo negli anni ’70”, di conseguenza, alla luce di una situazione che è completamente cambiata, è giusto che chi sbagli paghi come fanno tutti gli altri, indipendentemente dal fatto che si sia un minore o meno. E a proposito di violenze giovanili, la Lega, come gesto in risposta alla criminalità minorile, ha deciso di candidare Daniela Di Maggio.
Se questo nome non vi è nuovo è perchè si tratta della madre di GioGio Cutolo, il giovane 24enne che venne ucciso a Napoli quasi due anni fa, il 31 agosto del 2023, mentre stava passando una tranquilla serata con la sua ragazza. A seguito di una discussione per motivi futili un 16enne ha estratto una pistola di piccolo calibro ed ha sparato tre colpi di pistola all’indirizzo dello stesso Giovanbattista, uccidendolo sul colpo. Ricordiamo che per le regionali in Campania si voterà fra circa un anno, indicativamente durante la primavera 2026 e il nome della signora Di Maggio può essere molto forte in vista della tornata elettorale vista la tragica storia del figlio.
