Il ballerino Samuel Peron e la cantante Fiordaliso, sono stati ospiti del programma di Rai Uno, Storie Italiane. Ecco le loro parole sul vaccino covid

Tanti ospiti questa mattina presso il programma di Rai Uno, Storie Italiane, fra cui il ballerino di Ballando con le stelle, Samuel Peron. Come è noto, ha avuto il coronavirus la scorsa estate dopo un impegno lavorativo in Sardegna, e di conseguenza lo stesso artista è pronto a sottoporsi a vaccino non appena avrà la possibilità di farlo: “Il fatto di fare un vaccino diventa un passaporto sanitario per muoversi e restare senza mascherina. Il mondo dello spettacolo ne ha sofferto e ne sta soffrendo tantissimo – ha proseguito – il nostro settore è completamente a terra, il mondo dello spettacolo è pieno di persone, frontman ma anche chi lavora dietro al sipario, e questo vaccino speriamo sia la svolta”.



Non capisco quale sia il timore per questo vaccino che ci permette di toglierci di dosso questa paura – ha proseguito Peron – tante persone sono rimaste a casa da sole, non capisco perchè non si vuole fare il vaccino, si potrebbero riabbracciare i nonni e c’è necessità di tornare al contatto. La solidarietà in questo periodo è stata dimostrata fin dall’inizio, gli imprenditori che hanno aiutato fin la sanità, anche nel caso mio, moltissimi mi hanno sostenuto mentre avevo il covid ed ero in quarantena”.



SAMUEL PERON E FIORDALISO SUL VACCINO COVID: “IL VAIOLO ERA D’OBBLIGO…”

In collegamento con Storie Italiane anche la cantante Fiordaliso, che ha parlato di Iva Zanicchi (anch’essa ospite): “Io e Iva ci siamo parlate e ci siamo dette tante cose, i dolori che abbiamo avuto, che sono stati pesanti. È assurdo che la gente non si vaccina, è allucinante: il 50% dei miei amici ha preso il covid, il covid c’è, come fate a non vaccinarvi? Avevamo l’obbligo di vaccinarci per il vaiolo non capisco perchè adesso debba essere diverso. La prima infermiera che è stata vaccinata – ha aggiunto Fiordaliso – è stata insultata sui social e si è dovuta togliere, è una cosa da pazzi, ma come si fa? E’ una malattia crudele, non siamo potuti stare vicino ai nostri cari, e poi si sta male, chi ha avuto il covid ‘normale’ sta a casa un mese”.

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