Il 2 luglio è il giorno di San Bernardino Realino, sacerdote che fu un Patrono di Lecce, prima dell'attuale Sant'Oronzo: scopriamo perché e come fu nominato
Tutti gli anni, il 2 luglio, la Chiesa ricorda San Bernardino Realino sacerdote, gesuita del XVI secolo, famoso per essere diventato Patrono della città di Lecce quand’era ancora in vita, sostituito poi da Sant’Irene e infine da Sant’Oronzo. Fu proclamato Santo da Papa Pio XII nel 1947.
San Bernardino Realino: un pubblico ufficiale conquistato dalla fede e dalla Compagnia di Gesù
Bernardino nasce a Carpi nel 1530 dalla famiglia benestante dei Realino. I genitori lo crescono amorevolmente e ne indirizzano negli studi: prima con insegnanti illustri a domicilio e poi lo iscrivono all’Accademia di Modena. Nel prestigioso luogo di studio Bernardino non tarda ad emergere, il giovane è attirato da qualsiasi materia ed eccelle in tutto. Si interessa alla letteratura classica, poi alla filosofia e alla medicina; ottiene la laurea a 26 anni in diritto civile e canonico.
Con la sapiente regia del padre, Bernardino percorre la carriera negli uffici pubblici: è chiamato a lavorare in tutto il Piemonte e infine approda negli uffici governativi a Napoli. Qui però accade la svolta, Bernardino comincia a frequentare i Gesuiti arrivati da poco tempo nella città partenopea. I primi dubbi si insinuano nella mente del pubblico ufficiale: lascia indietro il lavoro e si avvicina alla Compagnia di Gesù sempre di più. Quindi decide, abbandona definitivamente i codici e abbraccia la causa dei Gesuiti. Nel 1567 Bernardino viene nominato sacerdote e gli viene assegnato il compito di istruire i novizi. Sette anni dopo viene trasferito a Lecce e contribuisce alla costruzione di un collegio che diventa la sua vita. Bernardino si dedica con la consueta determinazione allo sviluppo della scuola e, in contemporanea, allevia le sofferenze della popolazione. Si prodiga per i poveri, i malati, i bisognosi guadagnandosi in breve la riconoscenza di tutta la città. Il suo impegno è così grande che le autorità di Lecce lo nominano Patrono della città quando è ancora in vita, seppur gravemente ammalato. Muore nel 1616.
Il Patronato della città di Lecce di San Bernardino Realino
È ovviamente Lecce la città di cui San Bernardino Realino sacerdote risulta Patrono. Con circa 100.000 abitanti Lecce è il capoluogo del Salento, splendido territorio dell’estremo tacco d’Italia. Il centro è di assoluto valore artistico: chiese, piazze, sculture dipinti e monumenti fanno di Lecce una città piena di arte. Che non è la sola attrattiva della zona, la vicinanza al fantastico litorale con acque cristalline e la varietà enogastronomica offerta raccontano di Lecce e del suo territorio come di una meta turistica imperdibile. La città affonda le sue radici nella cultura ellenica, poi conquistata da Roma con conseguente sviluppo di opere pubbliche. Di assoluto pregio è la Cattedrale di Maria Santissima Assunta e Sant’Oronzo.
Gli altri Santi del giorno
Il giorno 2 luglio la Chiesa ricorda anche la Beata Colomba Kang Wan-suk, catechista e martire coreana. Si è prodigata per diffondere la religione cristiana nel suo paese andando contro le abitudini locali. Catturata e torturata non ha mai smesso di lodare il Signore. Decapitata infine per la sua fede a Seul, ha fatto conoscere il Vangelo a tantissime persone e regalato serenità ai più poveri fino agli ultimi giorni della sua vita. Tra gli altri Santi o Beati commemorati il 2 luglio: Beato Giovanni Becchetti da Fabriano agostiniano, San Lidano da Sezze abate, Beata Eugenia Joubert vergine, Santa Monegonda, Beato Pietro di Lussemburgo e San Swithun di Winchester vescovo.