San Maurizio era a capo di una legione che si convertì quasi interamente al cristianesimo: pagarono caramente la loro fede e furono sterminati
San Maurizio e compagni martiri: il rifiuto di uccidere innocenti e di fare sacrifici agli déi fu la loro condanna a morte
Maurizio nacque in Egitto nel 250 in una famiglia pagana: avviato a una carriera militare, fu mandato in Palestina, dove conobbe per la prima volta il cristianesimo, tanto colpito da farsi battezzare e convertire la legione alla quale apparteneva, la Legione Tebea. Quest’ultima era formata da ben 6600 soldati cristiani, tanto unita e pia da apparire come una confraternita religiosa.
Un giorno Maurizio ebbe l’ordine di unirsi all’esercito romano in Italia, per poi partire alla volta delle Gallie per combattere i celti Bagaudi che ancora imperversavano in quel territorio.
Mentre transitavano in Valesia, nei paraggi di Agauno, l’imperatore Massimiano invitò l’esercito a fermarsi e a fare sacrifici agli dei pagani dei romani: un’altra teoria narra che l’ordine fu quello di uccidere un gruppo di contadini e pastori locali di fede cristiana.
Maurizio e i suoi compagni legionari, però, rifiutarono e Massimiano decretò che la legione fosse decimata più volte, fino a sterminarla totalmente: l’ira dell’imperatore fu infatti inarrestabile quando Maurizio dichiarò di essere un soldato stipendiato romano, ma la loro vita era consacrata a Dio e la Legione Tebea era disposta a morire piuttosto che togliere la vita a poveri innocenti.
Sul luogo del martirio, per volere del vescovo di Martigny, Teodoro, fu eretto quello che è oggi il luogo di culto più antico al mondo dedicato a San Maurizio e i suoi compagni.
Le reliquie del santo, per volere di Amedeo VIII di Savoia che in suo onore fondò nel ‘400 un Ordine, si trovano oggi all’interno del Duomo di Torino, nella famosa Cappella della Sindone.
Le celebrazioni per San Maurizio e compagni martiri
In Sardegna, a Calasetta, il 22 settembre San Maurizio è celebrato con il suggestivo corteo storico fatto di figuranti nelle vesti di legionari a cavallo, che scortano il simulacro del santo. A piedi seguono altri giovani fedeli che vestono gli abiti tipici dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. A completare le celebrazioni l’immancabile spettacolo pirotecnico.
Celebrazioni liturgiche, processioni e fuochi d’artificio caratterizzano la festa di San Maurizio anche a Montalbano, mentre a Pianello Val Tidone vengono allestiti anche stand gastronomici e mercatini dell’antiquariato, oltre a sbandieratori e musica orchestrale ad allietare la festa.
A Brusson in Val d’Aosta, la festa patronale di San Maurizio è caratterizzata da spettacoli teatrali, una fiera del bestiame, il “Monte Rosa Cheese Festival” sulle sponde del lago e la caratteristica Batailles des chèvres.
Il Patronato di Fénis, in Valle d’Aosta
San Maurizio e compagni martiri sono i Patroni di Fénis in Val d’Aosta, una località della Val Clavalité. Il borgo, sito ai piedi di Punta Tersiva, è circondato da fitte aree boschive e antiche miniere abbandonate di ferro e salgemma.
Il simbolo di Fénis è il castello: la fortezza, dove sono state girate alcune scene de “La Freccia Nera”, è stata in passato la dimora dei nobili Challant-Fénis e mostra fiabesche merlature sulle mura e guizzanti torrette. Una triste leggenda narra che il castello sia abitato dal fantasma di un fanciullo murato vivo dalla sua perfida matrigna.
Gli altri Santi del giorno
Il 22 settembre, oltre a San Maurizio e compagni martiri si festeggiano anche San Silvano di Levroux, Beato Alfonso da Cusco, San Settimio di Jesi, Santa Salaberga, Beato Ottone di Frisinga, Sant’ Emerita e Santa Basilia.