SAN SEBASTIANO/ La Chiesa ricorda patrono vigili urbani: celebrazioni in tutta Italia

- Matteo Fantozzi

La Chiesa celebra San Sebastiano, il patrono dei vigili urbani: grande festa a L'Aquila, con una messa celebrata dal cardinale Petrocchi

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La Chiesa celebra oggi, 20 gennaio, San Sebastiano Martire, il patrono delle polizie locali d’Italia. Molte le città in cui si terranno delle celebrazioni (ovviamente in versione light a causa della pandemia), in onore del santo, a cominciare dalla città dell’Aquila, in Abruzzo. A riguardo, fra circa mezz’ora, si terrà una celebrazione eucaristica presso la Basilica di San Bernardino officiata dall’Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, il Cardinale Giuseppe Petrocchi, deciso ad esserci a e non far mancare la sua parola di sostegno e incoraggiamento alla polizia municipale, come scrivono i colleghi de ilcapoluogo.it, nonostante il periodo complicato. Presenti alla messa i rappresentanti dell’amministrazione locale, nonché delle autorità civili e militari. Una volta terminata la celebrazione, il cardinale Petrochi benedirà il personale e i mezzi del corpo che per l’occasione saranno schierati nella piazza di fronte alla basilica.

Ma come mai è stato scelto proprio San Sebastiano come patrono della Polizia Locale d’Italia? La spiegazione va ricercata nel Breve Pontificio del 3 Maggio 1957 con cui il Papa dell’epoca, Pio XII, ha proclamò il santo martire “custode di tutti i preposti all’ordine pubblico che in Italia sono chiamati Vigili Urbani”. Così recita nel dettaglio il Breve Pontificio: “Tra gli Illustri martiri di Cristo, i militari occupano un posto di primissimo piano presso i fedeli, per la loro peculiare religiosità e per l’ardente impegno a compimento del dovere”. Fra i militari vi è proprio San Sebastiano, che durante l’impero di Diocleziano comandò la coorte pretoriana e fu onorato con grandissima devozione. A lui si rifanno quindi numerose associazioni militari e civili, attratte dal suo esempio e dalle virtù cristiane. Nell’ultima parte del Breve Pontificio del ’57 si legge: “Costituiamo e dichiariamo per sempre San Sebastiano Martire custode di tutti i preposti all’ordine pubblico che in Italia sono chiamati Vigili Urbani e Celeste Patrono con tutti i privilegi liturgici, specialmente quelli che competono, secondo rito, ai Patroni”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SAN SEBASTIANO MARTIRE, VIDEO, IL 20 GENNAIO SI CELEBRA IL SIMBOLO DEL SOCCORSO

Il 20 gennaio è il giorno dedicato alla commemorazione di San Sebastiano Martire. Oggi è una delle figure religiose più ricordate e celebrate in senso assoluto. Viene considerato come il simbolo del soccorso verso i sofferenti e i martirizzati, protettore delle Confraternite di Misericordia in tutta Italia. Viene raffigurato insieme a San Rocco contro la peste e gli sono state intitolate numerose chiese. È patrono della polizia municipale e contro ogni malattia contagiosa, oltre che di tantissime città italiane, tra le quali spiccano Gallipoli, Termoli, Barcellona Pozzo di Gotto, Giarre, oltre ai capoluoghi di provincia siciliani Siracusa e Catania.

San Sebastiano Martire, la vita del Beato

San Sebastiano Martire sarebbe nato a Narbona nel 256 e morta a Roma il 28 gennaio del 288 o del 304 circa, ma sulla sua esistenza ci sono rimaste davvero poche notizie e molto frammentate. Durante l’epoca dell’Impero di Diocleziano, Sebastiano fu educato a Milano e seguì fin da giovanissimo la fede cristiana. Viveva in un periodo di sostanziale pace, con una sorta di tregua nei confronti dei cristiani, seppur non ancora riconosciuti. In un clima abbastanza positivo, Sebastiano intraprese una brillante carriera militare e divenne alto ufficiale dell’esercizio imperiale. Grazie al suo ruolo importante, si mise al fianco dei cristiani imprigionati e si occupò in prima persona della sepoltura dei martiri, oltre a portare avanti un notevole lavoro di evangelizzazione cristiana. Era molto apprezzato dagli imperatori Massimiano e Diocleziano, anche perché non ritenevano che fosse un cristiano.

La situazione peggiorò quando due giovani cristiano, Marco e Marcelliano, furono arrestati e Sebastiano andò a trovarli per convincerli a continuare a perseguire la loro fede cristiana. In quell’occasione, il suo volto si irradiò con una luce incredibile che sorprese tutti i presenti. Tra questi, una donna di nome Zoe si gettò ai piedi del tribuno e invocò la grazia divina, facendo il segno della croce. Diocleziano non ebbe pietà e uccise in maniera cruenta Marco, Marcelliano e Zoe. Quindi, scoprendo la fede cristiana di Sebastiano, lo considerò un traditore e lo fece condannare a morte. Sebastiano fu appeso ad un palo sul colle Palatino, totalmente nudo e trafitto da una serie infinita di frecce lungo tutto il suo corpo.

Nonostante ciò, il tribuno riuscì clamorosamente a salvarsi con l’aiuto di Santa Irene di Roma, per poi proclamare la sua fede davanti a Diocleziano. Accusò lui e Massimiano per le loro persecuzioni contro i cristiani. Diocleziano si sorprese alla vista di Sebastiano e ordinò la sua seconda condanna a morte. Fu così giustiziato nei pressi del colle Palatino e il suo corpo gettato nell’attigua Cloaca Maxima. Mentre si stava avviando verso il fiume Tevere, il cadavere fu preso dalla matrona Lucina, che decise di seppellirlo presso le catacombe della via Appia.

Gli altri Beati

Il 20 gennaio è un’occasione per venerare numerose altre figure religiose. Tra queste, vanno menzionati la martire Sant’Ascia, il papa e martire San Fabiano, il vescovo e martire Sant’Enrico di Uppsala, l’eremita Sant’Eusebio, l’imperatore San Leone I il Grande, la fondatrice Santa Maria Cristina dell’Immacolata Concezione (Adelaide Brando) e il catechista Santo Stefano Min Kuk-ka, oltre alla celebrazione della Madonna del Miracolo a Roma.

Video, la vita del Beato







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