Grazie al Decreto legge 50 del 17 maggio 2022, il settore della sanità potrà godere di una boccata di ossigeno. Stando a quanto dal portale Panorama della Sanità, infatti, l’articolo 40 del Dl prevede una serie di importanti aiuti per l’anno 2022. Si tratta nel dettaglio di 200 milioni di euro destinati alle azienda sanitarie ed ospedaliere per far fronte al caro bollette. Contro il caro-energia, dunque, lo Stato ha deciso di intervenire dando una mano “allo scopo di contribuire ai maggiori costi per gli Enti del Servizio sanitario nazionale determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche”.
Una notizia che è stata particolarmente apprezzata dalla FIASO, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere che rispetto alle misure straordinarie in favore delle regioni e degli enti locali contenute nel Dl 50 ha commentato attraverso il suo presidente Giovanni Migliore che ha espresso “grande soddisfazione per il provvedimento che consentirà alle aziende sanitarie e ospedaliere di affrontare con maggiore tranquillità i prossimi mesi gravati, per i bilanci aziendali, dall’aumento del costo dell’energia stimato in circa il 30%”.
Sanità, 200mln a enti Ssn contro caro bollette: cosa prevede il Dl 50
In merito ai costi della sanità, il Servizio sanitario nazionale destina a oggi alla spesa per l’energia 1 miliardo e 400 milioni di euro di cui 786 milioni per l’energia elettrica e 616 milioni per il riscaldamento. Alla luce di questi dati, i 200 milioni di euro destinati agli enti del Ssn rappresentano una vera e propria boccata di ossigeno per i bilanci aziendali dal momento che l’aumento energetico è stimato di circa il 30%. Fiaso già nel mese di gennaio scorso aveva lanciato un importante appello ai ministri della Salute e dell’Economia affinchè venissero stanziate risorse straordinarie contro il caro bollette.
“Un sos recepito attraverso l’attribuzione di finanziamenti aggiuntivi alle regioni e agli enti locali che, tuttavia, avevamo valutato insufficienti”, ha commentato ancora il presidente Giovanni Migliore. Quest’ultimo aveva ancora ribadito come soprattutto negli ospedali sia molto difficile diminuire il consumo energetico “considerando il grande numero di macchinari che devono necessariamente essere attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 come gli apparecchi di radiodiagnostica, tac e pet e il necessario funzionamento delle sale operatorie e delle terapie intensive su cui non ci possono essere risparmi”. Per questo l’arrivo dei 200 milioni di euro agli enti del Ssn “è una risposta concreta alle necessità delle aziende sanitarie oltre che il segnale di una rinnovata attenzione nei confronti della sanità pubblica e di una nuova stagione di investimenti”, ha chiosato.