OGNISSANTI, ANGELUS PAPA FRANCESCO/ “Santi sono operatori di pace: disarmate i cuori”

Solennità di Ognissanti 2022: la Santa Messa dalla basilica di San Cataldo in Taranto e l'Angelus di Papa Francesco in Vaticano: “i santi sono operatori di pace”

L’ANGELUS DI PAPA FRANCESCO SUI SANTI COME “OPERATORI DI PACE”


Per celebrare la solennità di Ognissanti 2022, Papa Francesco ha concentrato la riflessione dell’Angelus da Piazza San Pietro sul tema delle Beatitudini, in particolare definendo i Santi come reali «operatori di pace» legando la liturgia alla tragica attualità della guerra. «Oggi, festeggiamo tutti i Santi e potremmo avere un’impressione fuorviante: potremmo pensare di celebrare quelle sorelle e quei fratelli che in vita sono stati perfetti, sempre lineari, precisi, anzi “inamidati”. Invece, il Vangelo di oggi smentisce questa visione stereotipata, questa “santità da immaginetta”», spiega il Santo Padre prima della recita dell’Angelus. Celebrando Ognissanti la Chiesa in realtà si fonda su quanto raccontato dalle Beatitudini di Gesù: «parlano di una vita controcorrente, di una vita rivoluzionaria! I santi sono i veri rivoluzionari». Quando il Signore nel Vangelo cita “beati gli operatori di pace”, continua Papa Francesco, si ben capisce come la pace intesa da Gesù sia ben diversa da come la intendiamo noi.

«Tutti desideriamo la pace, ma spesso quello che noi vogliamo non è proprio la pace, è stare in pace, essere lasciati in pace, non avere problemi ma tranquillità. Gesù, invece, non chiama beati i tranquilli, quelli che stanno in pace, ma quelli che fanno la pace e lottano per fare la pace, i costruttori, gli operatori di pace. Infatti, la pace va costruita e come ogni costruzione richiede impegno, collaborazione, pazienza», sottolinea ancora il Papa nell’Angelus di Ognissanti. La pace è un seme che germoglia nel cuore dell’uomo: «siamo portati a credere che la pace arrivi con la forza e la potenza: per Gesù è il contrario. La sua vita e quella dei santi ci dicono che il seme della pace, per crescere e dare frutto, deve prima morire. La pace non si raggiunge conquistando o sconfiggendo qualcuno, non è mai violenta, non è mai armata». Papa Francesco si chiede allora come osservando i santi anche noi possiamo “diventare” operatori di pace: «Prima di tutto occorre disarmare il cuore. Sì, perché siamo tutti equipaggiati con pensieri aggressivi, uno contro l’altro, con parole taglienti, e pensiamo di difenderci con i fili spinati della lamentela e con i muri di cemento dell’indifferenza; e fra lamentela e indifferenza ci difendiamo, ma questo non è pace, questo è guerra. Il seme della pace chiede di smilitarizzare il campo del cuore». A chi ritiene che la vita di chi “smilitarizza il proprio cuore” per inseguire e creare la pace è in qualche modo una vita “debole”, il Papa replica citando le parole di Gesù che svariate vite di santi hanno incarnato «gli operatori di pace “saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9): nel mondo sembrano fuori posto, perché non cedono alla logica del potere e del prevalere, in Cielo saranno i più vicini a Dio, i più simili a Lui. Ma, in realtà, anche qui chi prevarica resta a mani vuote, mentre chi ama tutti e non ferisce nessuno vince».