Sara Gama è la giocatrice della Juventus, atleta dell'ultimo Mondiale di Calcio femminile, portavoce della parità di genere nello sport (Da noi a ruota libera)
SARA GAMA: “A 30 ANNI NON HO I CONTRIBUTI”
“La gente non sa che noi siamo dilettanti in Italia. Non si può continuare così, ma non vogliamo affossare il sistema proprio adesso che iniziamo a divertirci”. Parlava così Sara Gama lo scorso dicembre, poco prima che l’emendamento venisse approvato. “Io a 30 anni non ho i contributi, se non quelli che mi sono stati versati quando giocavo in Francia e non ho tutele assicurative – ha rivelato l’atleta – Tutto deve essere sostenibile per il sistema, bisogna quindi sederci a un tavolo e trovare delle soluzioni condivise”. Sara Gama, che così come tante altre sue colleghe negli anni si è fatta portavoce di un cambiamento necessario, di fronte all’incontro che ha aperto le porte alla parità di genere anche nello sport, ha commentato: “Una strada condivisa da tutti i protagonisti del calcio, dalle atlete ai club, per arrivare alle tutele fondamentali per le atlete stesse, col supporto di federazioni e istituzioni politiche. Un grazie alle amiche che da Spoleto a Milano hanno reso possibile questa giornata”.
SARA GAMA PROTAGONISTA DEL MONDIALE DI CALCIO FEMMINILE
Giocatrice nella Juventus, Sara Gama è stata protagonista, assieme alle sue compagne, dell’ultimo Campionato Mondiale di Calcio Femminile, dove le azzurre si sono distinte fino ad arrivare a un passo dalla semifinale: “L’ho vissuto con serenità”, ha detto Sara Gama a Sportweek ripercorrendo la sua avventura Mondiale. “Gli altri erano e entusiasti per la nuova scoperta, a noi toccava restare sveglie senza illusioni. L’impatto è stato molto forte, ma noi – ha aggiunto l’atleta – eravamo in questa specie di bolla”. Del tutto concentrate sulla competizione agonistica, Sara Gama e le sue colleghe non si sono rese conto del successo mediatico che la loro Nazionale continuava a collezionare partita dopo partita: “Lentamente abbiamo capito, grazie ai racconti di amici e parenti. È stato un impatto mediatico rilevante che non si deve sprecare”.