In Russia il satanismo è stato bandito: secondo la Corte suprema si tratta di un movimento estremista, vicino al neonazismo
È di pochi giorni fa – precisamente del 23 luglio – la decisione della Corte suprema della Russia di bandire il satanismo, dichiarando illegale in quanto movimento considerabile estremista e legato a filo doppio ai movimenti neonazisti: una decisione la cui portata non è ancora stata del tutto chiarita visto che – da un lato – non esiste un vero e proprio “movimento satanista internazionale” e – dall’altro lato – si rischia di colpire aspetti della società che nulla c’entrano con l’adorazione al maligno.
Prima di arrivare alle controversie (accolte nella madrepatria russa con una positiva ilarità dilagante da giorni), vale la pena partire dal principio per ricordare che la messa al bando del satanismo è un fatto di cui si parla ormai da poco più di un anno quando la Duma – ovvero il Parlamento di Mosca – aprì il primo tavolo (per così dire) “tecnico” per capire la portata e la pericolosità del movimento di adorazione a Satana.
Complessivamente le intenzioni sembrano essere anche positive dato che notoriamente una consistenza fetta di chi sostiene di adorare il satanismo effettivamente si macchia di atroci reati, ma che al contempo ignora la realtà effettiva delle cose: come accennavamo prima, a livello internazionale non esiste un vero e proprio movimento satanista ufficiale e riconoscibile, rendendo la messa al bando da parte della Russia piuttosto generica; esattamente come quando si dichiarò illegale il “Movimento internazionale delle persone Lgbt“.
In Russia il satanismo è considerato illegale: d’ora in poi non si potrà neppure più nominare il nome di Satana
Al di là delle genericità, alla fine la Corte suprema ha accolto il ricorso della procura e proprio in questi giorni il procuratore generale russo Igor Krasnov su Telegram ha confermato che il satanismo da questo momento in poi sarà considerato estremista: la Corte, infatti, ritiene che professi “odio e ostilità verso le confessioni religiose tradizionali”, incitando i suoi membri a “distruzione, danneggiamento e vandalismo delle chiese“.

Non solo, perché secondo la Corte il satanismo sarebbe “strettamente legato” al “nazionalismo radicale e [al] neonazismo” e proprio per questa ragioni d’ora in poi le sue “pubblicazioni” saranno considerate illegali e sarà addirittura vietato pronunciare il nome del maligno: proprio questi aspetti hanno aperto le porte a parecchi dubbi da parte della popolazione russa, fedele ascoltatrice della musica metal – che spesso richiama al Demonio nei testi delle canzoni e nelle copertine degli album musicali -; ma anche da parte dei preti che non potranno più pronunciare “rinuncia a Satana” nella tradizionale formula del battesimo.
