Dal 17 al 22 aprile di quest’anno si è svolta la sesta edizione de La Settimana dell’Astronomia, manifestazione organizzata da Fondazione Lombardia per l’Ambiente in collaborazione con Associazione Euresis, che ogni anno porta presso i FLabs di Seveso una mostra astronomica e propone un ciclo di incontri scientifico-divulgativi sul tema della mostra stessa.
Quest’anno la Settimana dell’Astronomia aveva come tema il pianeta Marte, prossima grande meta dell’esplorazione spaziale umana. La mostra, dal titolo Marte, un mondo di cose nuove, riprende nel titolo una citazione di Giovanni Schiaparelli, scopritore dei “canali” marziani: «Vi è in Marte un mondo intiero di cose nuove da studiare, eminentemente proprie a destare la curiosità degli osservatori e dei filosofi, le quali daranno da lavorare a molti telescopi per molti anni». Pensata prevalentemente per un pubblico di ragazzi di scuole medie e superiori, ha attirato molte scuole ma anche molti appassionati di tutte le età.
La mostra era divisa in tre sezioni, la prima dedicata al conoscere meglio il pianeta Marte, la seconda all’illustrare le difficoltà del viaggio e della futura quotidianità dell’abitare un pianeta naturalmente ostile, la terza al ripercorrere i tentativi umani per conoscere meglio Marte, dai primi telescopi fino agli attuali rover che solcano la sua superficie desertica. Ogni sezione era anche corredata di exhibit, come ad esempio un prototipo di tuta anti-radiazioni a base di acqua (pensata per proteggere gli astronauti durante il viaggio verso Marte e testata all’interno della Stazione Spaziale Internazionale), in prestito dai laboratori di Thales Alenia Space, o una bellissima e funzionante riproduzione in miniatura di un rover marziano, costruita da Euresis a partire dalle indicazioni dell’Agenzia Spaziale Europea, e in grado di muoversi su un terreno accidentato, sabbioso e roccioso come quello Marziano, riprodotto anche esso all’interno della mostra.
Non solo la mostra, ma anche il ciclo di incontri è stato apprezzato da tanti tra scuole, appassionati e curiosi. Il primo è stato l’incontro serale con l’ing. Amalia Ercoli Finzi, classe 1937, prima donna ingegnere aerospaziale in Italia, dal titolo Marte aspettaci… quasi ci siamo, durante il quale l’ing. Finzi ha riassunto la storia dell’esplorazione spaziale e spiegato i prossimi passi affinché l’uomo raggiunga il pianeta Marte.
Il secondo incontro, svoltosi interamente da remoto, è stato quello con l’ingegnere della NASA-JPL Marco Dolci, durante il quale l’ingegner Dolci, in collegamento dalla California, ha spiegato i dettagli della missione Mars Sample Return, della quale è uno dei responsabili, missione che ha come scopo riportare sulla Terra i campioni di terreno marziano raccolti dal rover Perseverance entro il 2033. Il mercoledì, presso l’osservatorio di Brera, si è invece svolto l’incontro della dottoressa Agnese Mandrino, responsabile della biblioteca e dell’archivio storico dell’Osservatorio astronomico di Brera: la dottoressa ha raccontato la figura di Schiaparelli attraverso i suoi scritti e i suoi diari, che sono stati appena restaurati. Infine giovedì 20 si è svolto l’ultimo incontro interamente da remoto dal titolo: Destinazione Marte: ma le radiazioni?, tenuto dal professor Giorgio Baiocco, professore di fisica medica e radiobiologia presso l’Università di Pavia: le radiazioni rappresentano un problema cruciale per l’esplorazione umana dello spazio, e il professor Baiocco ha illustrato le possibili soluzioni in studio per proteggere gli astronauti dalle radiazioni, tra cui la tuta anti-radiazioni il cui prototipo era esposto all’interno della mostra.
A contorno di queste attività si sono svolte anche due serate osservative presso l’Osservatorio Astronomico di Merate, che hanno registrato il tutto esaurito ancora prima dell’apertura ufficiale della mostra.
Alida Marchetti
(Astrofisica PhD e divulgatrice scientifica presso Associazione Euresis)
© Pubblicato sul n° 84 di Emmeciquadro