INNOVAZIONE/ Il futuro della casa è nell’eco-building

- La Redazione

MICHELE ORIOLI parla del progetto EBC, iniziativa volta a promuovere e sostenere una nuova forma di edilizia, che abbia decise caratteristiche di sostenibilità ambientale e contribuisca alla promozione dell’efficienza energetica e dell’impiego delle energie rinnovabili

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Dal 1990 il numero di edifici in Italia è aumentato di circa il 10 per cento, con un tasso di incremento annuo del parco edilizio dello 0,6 per cento. Come conseguenza, i consumi termicinel residenziale sono aumentati del 5 per cento e quelli nel non residenziale del 73 per cento; quanto all’evoluzione dei consumi elettrici, nel residenziale c’è stato un incremento del 27 per cento mentre nel non residenziale l’incremento ha toccato il 116 per cento.

Ce n’è abbastanza per capire l’urgenza di iniziative volte a promuovere e sostenere una nuova forma di edilizia, che abbia decise caratteristiche di sostenibilità ambientale e contribuisca alla promozione dell’efficienza energetica e dell’impiego delle energie rinnovabili. Iniziative come quella dell’Eco-Building Club (EBC), un progetto europeo che per esteso suona così: Eco-Building International Club for advanced European Sustainable Energy Technology Dissemination in Europe and China. Si tratta di una Specific Support Action(SSA) finanziata dalla Commissione Europea tramite la Direzione generale Energia e Trasporti (DG TREN) nell’ambito del 6° Programma Quadro dell’UE. Coordinato dall’Enea, è sviluppato da dieci organizzazioni europee e una cinese; per l’Italia, oltre all’Enea, hanno partecipato Isnova e Finco.

Il progetto EBC ha preso il via nel settembre 2007 per una durata prevista di ventisette mesi: è giunto quindi al termine del suo percorso e in questo mese di dicembre ha visto un susseguirsi di riunioni e workshop per tracciare un primo bilancio dell’attività e delineare alcune prospettive. Tra i principali obiettivi del progetto erano indicati: la promozione e la diffusione dei criteri eco-building, dei materiali da costruzione efficienti e delle tecnologie per il riscaldamento e raffrescamento basate su fonti energetiche rinnovabili; le azioni per facilitare l’industrializzazione di tali tecnologie attraverso iniziative di tipo dimostrativo e la stesura di studi di pre-fattibilità eseguiti su casi concreti; la fornitura di ulteriore stimolo per la replicazione dei migliori risultati raggiunti. Il progetto ha coperto tre aree tematiche di promozione e diffusione: l’Eco-building (materiali, componenti, sistemi, criteri di progettazione eco-building, ecc.), le tecnologie rinnovabili per la climatizzazione invernale ed estiva (heating & cooling). la poli-generazione.

 

Il risultato principale è stato la creazione di una rete internazionale di soggetti operanti nel settore del "building" innovativo per favorire la cooperazione tra mondo della ricerca e operatori industriali, allo scopo di valorizzare e diffondere i risultati raggiunti dagli studi sull’efficienza energetica attraverso lo sviluppo e il trasferimento tecnologico. I partner scientifici hanno assunto un ruolo di sostegno alle aziende nell’identificazione dei risultati da promuovere e nella loro valorizzazione anche a livello internazionale.

Secondo Ennio Ferrero dell’Enea, che ha svolto la relazione introduttiva in uno degli workshop svoltosi a Roma a metà dicembre, «L’Eco-Building Club è stato un innovativo approccio promozionale, ben diverso dalle comuni procedure di promozione che vedono gli operatori di mercato come ricettori passivi dei messaggi promozionali. Il Club, utilizzando tecnologie ICT (in particolare Internet), si è trasformato in una tavola rotonda virtuale dove gli operatori di mercato, diventando attori principali della penetrazione di mercato dei risultati della Ricerca e Sviluppo, hanno lavorato in team alla preparazione degli studi di pre-fattibilità».

L’iniziativa, oltre a fornire al settore del "building" nazionale uno strumento di approccio a mercati emergenti come Cina ed Europa dell’Est, ha posto le basi per future collaborazioni tra istituti scientifici e operatori industriali per introdurre sul mercato i risultati della ricerca più promettenti.

 

 

Tra gli strumenti resi fin d’ora disponibili figurano: numerose schede tecniche sui risultati più innovativi; studi di pre-fattibilità e casi dimostrativi basati sulle necessità del mercato locale; un database degli operatori strutturato in base ai principali settori operativi di mercato, comprendente più di 300 aziende in sei Paesi: quelle italiane sono 58. Un altro strumento che potrà rivelarsi utile per lo sviluppo delle attività di edilizia eco-sostenibile è un sito web dedicato alla più ampia diffusione del know how e dei risultati ottenuti.

È degno di nota infine il fatto che, lo speciale Premio EBC, ideato per promuovere i risultati europei del progetto, abbia visto come vincitore il progetto “The new green residence Le Querce”, predisposto da Studio Arkim & Partners, Università di Roma – La Sapienza e Camers invest.

 

Michele Orioli





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